La seconda prova sarà nazionale, mentre i 3/5 del punteggio dipenderanno dall’orale e dalle due prove scritte: si parte domani.
Dopo tre anni di regole più o meno diverse, che hanno caratterizzato il periodo segnato dalla pandemia da Coronavirus – in cui la scuola ha subito tanti cambiamenti – si ritorna alle vecchie regole degli esami di maturità. Come funziona l’assegnazione dei punteggi quest’anno, come cambia la commissione e quali sono le differenze con il 2022. Domani si inizia con la prima prova, uguale per tutti gli istituti. Massimo 20 punti a prova e 40 dai crediti del triennio.
Già lo scorso anno, nel 2022, era stata ripristinata la prova scritta piuttosto della singola prova orale del 2021. In Italia domani il via agli esami di maturità, per tutti gli studenti che hanno completato le scuole superiori dopo tre anni di cambiamenti segnati dal Covid e dalle restrizioni, tra polemiche in cui il mondo della scuola ha subito cambiamenti. Le leggi in vigore prevedono regole diverse da quanto andato in scena dal 2020 al 2022, e quest’anno si ritorna alle classiche prove scritte e orali.
La seconda prova sarà ancora una volta a livello nazionale, ossia uguale per tutti gli istituti del Paese – dello stesso indirizzo – piuttosto che diverse a seconda delle singole commissioni d’esame. Lo scorso anno era stata fatta un’altra deroga alla legge, proprio per far fronte ai diversi programmi che le classi e i vari istituti avrebbero potuto portare avanti durante una anno ancora compromesso dal Covid e dall’emergenza sanitaria. Tra le “novità” di quest’anno, che altro non sono che vecchie regole in realtà, la suddivisione dei punti torna al vecchio medito di assegnazione.
Il voto finale verrà composto dalla somma di tutte le prove, dalle due scritte e da quella orale, a differenza del 2022 quando metà del punteggio era stato assegnato invece alle pagelle degli ultimi tre anni di scuola degli studenti – adesso il voto vale invece come prima solo per 2/5 del punteggio. E ancora, le commissioni d’esame verranno composte da tre interni e tre esteri, con un presidente di commissione esterno. Dunque tre professori in trasferta e tre che rimarranno al fianco dei propri studenti – altra differenza con il 2022, quando i membri erano tutti interni come accaduto fin all’anno (in cui era cambiata la legge) 2006.
Nella giornata di domani via alla prima prova dunque, con l’esame che inizia con lo scritto come di consueto. Mercoledì 21 giugno alle 8:30 fino alle 14:30 ci sarà la prima prova, uguale come detto per tutte le scuole che verrà decisa dal ministero dell’Istruzione. Le tracce saranno divise tra l’ambito letterario, storico, artistico, filosofico, scientifico, tecnologico, sociale ed economico.
Il 22 giungi invece la seconda prova scritta, diversa per gli indirizzi. Al liceo classico il latino, e come sempre allo scientifico l’esame di matematica. Il ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione un motore di ricerca per controllare tutte le materie indirizzo per indirizzo.
Si arriva dunque alla prova orale, che come di consueto raggrupperà tutte le materie trattate nel corso di studi dell’indirizzo. L’esame inizierà con un argomento che verrà scelto dalla commissione, composta da 7 professori.
Il punteggio finale in centesimi, come da vecchio regolamento, verrà calcolato tramite il credito scolastico (ossia un punteggio valutativo sugli ultimi 3 anni di scuola superiore) massimo di 40 punti – nel 2022 era 30 il massimo -. Le prove valgono un massimo di 20 punti, con la sufficienza che si raggiungerà con 60 e il voto massimo sarà il classico 100. La commissione dovrà decidere se assegnare la lode. Gli stessi professori, interni ed esterni, potranno decidere inoltre fino a 5 punti di bonus per i maturandi.
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