A Campo San Martino, in provincia di Padova, un ragazzo di 27 anni si è tuffato nel Brenta per poi scomparire. I soccorsi hanno poi ritrovato il suo corpo all’interno del fiume.
Dopo diverse ore di intense ricerche, i sommozzatori hanno ritrovato il 27enne annegato. Ora, dopo il nullaosta del ministero, il corpo è stato trasportato all’istituto di Medicina Legale di Cittadella, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
A Campo San Martino, in provincia di Padova, si è consumata l’ennesima tragedia legata ad un annegamento. Un ragazzo di 27 anni, per combattere il forte caldo che si sta verificando in questi giorni, si è tuffano nel fiume Brenta. Dopo il tuffo si sono perse le sue tracce.
Il giovane non è più riemerso. Gli amici del 27enne, non vedendolo riaffiorare, si sono preoccupati, allertando immediatamente i soccorsi.
Poco dopo, all’altezza di via Basse, sono arrivati i carabinieri, i vigili del fuoco di Venezia e Cittadella e gli operatori del Suem 118.
Dopo diverse ore di ricerche, in cui i soccorsi hanno perlustrato ogni angolo del fiume nelle immediate vicinanze al luogo in cui il giovane si è lanciato in acqua, i soccorsi hanno trovato il corpo del 27enne. Precisamente alle ore 19:30. I medici del Suem ne hanno accertato la morte.
Il luogo in cui è avvenuta questa terribile tragedia è caratterizza da profonde buche, una forte corrente e numerose chiuse che rischiano di dar vita a trappole mortali.
Si tratta, dunque, di una zona molto pericolosa in cui da diverso tempo è vietata la balneazione. Anche perché, nel corso degli anni, si sono verificate diverse tragedie simili.
Soprattutto in estate, molte persone decidono di recarsi ai fiumi per cercare sollievo dal caldo afoso che caratterizza la stagione. Il problema è che molto spesso viene sottovalutato il rischio che si intercorre facendosi il bagno all’interno di un fiume.
In primo luogo, bisogna sottolineare che i fiumi sono caratterizzati da alcuni elementi che possono rappresentare dei veri e propri pericoli per l’incolumità dell’essere umano, ossia i rulli, i colini, i sifoni, le nicchie e gli incastri.
Tra questi, appaiono particolarmente pericolosi i sifoni, i quali consistono in dei passaggi nascosti da un determinato ostacolo, come per esempio un masso gigante.
In questi luoghi, la corrente diviene particolarmente potente, potendo dunque risucchiare una persona, la quale potrebbe poi rimanere incastrata nel sifone. Altra cosa fortemente sconsigliata all’interno di un fiume sono i tuffi.
Questo perché i fondali non sono mai omogenei e dunque è molto facile trovare un masso nascosto o un qualsiasi altro detrito che potrebbe arrecare un serio danno.
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