La pirateria non passerà più tanto inosservata. Arriva una nuova legge “anti pezzotto” con cui non solo si incorre in sanzioni pesanti, ma addirittura si rischia la reclusione.
Inoltre l’Agcom ha anche la facoltà di risalire all’utente con gli indirizzi ip e comunicare tutto alla magistratura.
I trasgressori corrono dei rischi molto seri. La multa può arrivare fino a 15.493 euro, mentre la sanzione pecuniaria per i fruitori del servizio parte da un minimo di mille euro fino ad un massimo di 5 mila euro . Da tempo il governo cerca di far fronte ai problemi legati alla pirateria, in particolar modo si tenta di mettere uno stop alle trasmissioni illegali.
È stata questa la ragione per cui si è presa la decisione di proporre la “legge anti pezzotto“, il cui nome deriva proprio dagli strumenti utilizzati per aggirare i blocchi delle tv in abbonamento o accedervi a prezzi irrisori. Il testo di legge ha ricevuto un primo ok in Camera, ora sarà posto in esame al Senato.
Ad oggi non è stata quantificata la fetta di popolazione che usufruisce di questi strumenti per poter godere dei programmi televisivi gratis o attraverso un costo molto più basso di un classic abbonamento. Sicuramente però lo streaming illegale è molto diffuso, tant’è vero che alcuni parlano addirittura di un utilizzo da parte di 5 milioni di persone.
L’imprenditore ed esperto di diritto d’autore, Matteo Flora, parlando a La Repubblica, spiega in che modo funzionerà questa legge. Tenendo in considerazione il modo in cui questa legge è scritta, potrebbe essere una rivoluzione nel settore dello streaming illegale. Stando a quanto previsto dal testo, una volta messo allora scoperto il trasgressore, l’indirizzo ip verrà immediatamente bloccato. Tale mossa precedentemente non era prevista dalla legislazione.
Inoltre anche Agcom ottiene nuove responsabilità, dato che oltre a mettere in atto provvedimenti cautelari nei confronti dei trasgressioni, ha anche il diritto di comunicare ai giudici ciò che ha scoperto in modo da avviare immediatamente un’informativa di reato.
Infine la situazione può essere ancora più delicata del previsto, quanto meno per tutti i trasgressori e i protagonisti della pirateria. Sembra infatti che gli utenti del pezzotto, nonostante la rete dell‘indirizzo IP rimanga anonima, possono essere comunque scoperti. Questo accade perché è possibile risalire al fruitore mediante dei controlli nei conti bancari, dopo aver seguito le tracce di pagamento. Tutto ciò è possibile dato che nella legge è presente un articolo in cui viene specificato che le autorità hanno il consenso di accendere ai conti bancari e quindi a far riferimento alle banche al fine di scoprire il nome del trasgressore.
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