Il 2022 sembra sul podio come uno degli anni più caldi di sempre. Attualmente risulta essere il quinto tra gli anni più caldi. La siccità si fa poi presente con il 45% in meno di piogge.
Il caldo che sta soffocando il Paese è certamente fuori stagione. Questo mutamento così drastico “ha stravolto completamente i normali cicli colturali e di conseguenza anche le offerte stagionali“.
Queste le parole dell’associazione Coldiretti a riguardo. A poi avvertito che il settore più colpito sarà certamente l’agricoltura.
Il surriscaldamento che si sta verificando quest’anno è certamente anomalo.
Si basti pensare che ad oggi si registra una temperatura della superficie terrestre e dei suoi oceani, che è superiore di circa 0,88 gradi rispetto alla media di questo secolo.
Questi sono i dati emersi dall’analisi svolta da Coldiretti in risposta al nuovo aggiornamento climatico.
Ciò che si registra nel nostro paese non è certamente meglio. In Italia infatti si è verificato un aumento delle temperature di circa 0,07 gradi rispetto alla norma.
Con queste temperature da capogiro, l’Italia si piazza al 18esimo posto a livello nazionale dal 1800 come paese più caldo.
L’allarme lanciato dalla famosa associazione rappresentante l’agricoltura italiana riguarda il caldo torrido presente sulla nostra penisola.
Sembra però che il settore più colpito sarà quello dell’agricoltura.
Secondo la Coldiretti, questo caldo esagerato ha cambiato e sconvolto totalmente i consueti cicli colturali di questo periodo dell’anno.
Si sono così modificate le possibili offerte di frutta e verdura presenti sugli scaffali e nelle bancarelle italiane.
A preoccupare ulteriormente gli esperti e le associazioni è ciò che l’inverno ha lasciato con il suo transito in Italia.
A quanto pare il nord del nostro paese è completamente a secco.
A febbraio infatti la situazione si era già aggravata in seguito alla diminuzione drastica delle precipitazione.
Si è riscontrato in Piemonte una diminuzione che sfiora l’87% e in Veneto del 52%.
Questo secondo Coldiretti potrebbe essere una minaccia da non sottovalutare per l’agricoltura del nostro paese.
A quanto pare a rischio ci sarebbero oltre il 30% della produzione agricola nazionale.
Per risanare i danni e provare a risollevare l’Italia dovrebbe imparare a risparmiare l’acqua.
È inoltre necessario aumentare l’irrigazione dei campi e variare la disponibilità di alimenti per le famiglie del nostro Paese.
Per rispondere a queste richieste è stato proposto con l’ausilio di Anbi, un progetto che potrebbe essere avviato a breve.
Si tratta di diverse modifiche strutturali per attutire i disagi portati dal repentino cambiamento delle precipitazioni, che oscillano tra abbonanti e assenti.
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