L’allarme di Legambiente sulla siccità: sulle Alpi c’è una carenza di neve, il Po e il Lago di Como stanno lentamente scomparendo.
Carenza di neve sulle Alpi. Una situazione che provoca problemi a fiumi e laghi. Un problema da non sottovalutare e per il quale bisogna agire subito, secondo Legambiente che lancia un allarme che si ripresenta a distanza di diverso tempo, visto che già in estate si è parlato della secca che ha colpito diversi corsi d’acqua, facendo scaturire uno stato di severità idrica considerato medio.
C’è sempre meno neve sulle Alpi: Legambiente, in merito, ha lanciato un allarme, affermando che si è registrato il 53% in meno di tale precipitazione atmosferica. Una carenza che sta danneggiando i corsi d’acqua, come sta accadendo per il Po e per il Lago di Como.
Una situazione di una certa criticità, per la quale bisogna agire al fine di evitare situazioni simili anche in futuro. Nel quadro delineato da Legambiente, dunque, in maggiore sofferenza si ritrovano l’Appennino Centrale, quello Settentrionale e il distretto del Fiume Po.
Il deficit totale stimato sarebbe, dunque, pari al 61%, secondo i dati diffusi da Cima Research Foundation. L’associazione ambientalista si rivolge, dunque, al governo in carica, al fine di inserire in agenda un cambiamento della strategia idrica nazionale.
La siccità impatta sull’economia del paese. Per questo, Legambiente propone una strategia al fine di fronteggiare questo importante problema che vede il nord Italia a secco.
Nello specifico, l’associazione propone un programma che fa leva su otto punti, che puntano a far mettere in atto interventi sia a breve che a medio e lungo termine, che permettano di gestire al meglio il cambiamento climatico, riducendo gli sprechi di risorse idriche.
Particolare attenzione, dunque, dovrebbe essere posta per quel che concerne il comparto agricolo, per il quale è necessaria una grande quantità di acqua: uso che va ad affiancarsi a quello che si sostiene per gli “attuali usi civili e industriali“, per i quali si registra già una importante sofferenza che potrebbe rendere, a breve, “insostenibile” il fabbisogno idrico nazionale.
Infine, in base alla situazione che si è venuta a delineare, si ipotizza un anno difficile per l’idroelettrrico, a causa della scarsità delle precipitazioni che, come si può comprendere, provocano problemi a livello ambientale ma anche agricolo e industriale.
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