Non è solo il terrorismo di matrice islamica a rendere l’Europa meno sicura. L’istituto Mercer ha pubblicato l’annuale classifica sulla sicurezza e la qualità della vita in 230 città del mondo e, nella lista di quelle meno sicure, c’è spazio anche per capitali e metropoli europee. La società americana ha evidenziato i pericoli reali del terrorismo, a cui si aggiungono criminalità organizzata, disordine sociale ed economico: così sono 17 le città europee più pericolose. Tra di loro troviamo molte metropoli dell’Est Europa, ma anche Londra, Madrid, Barcellona, Parigi e, soprattutto, Roma e Milano. Nella lista non c’è Bruxelles, anche perché la classifica è stata stilata prima degli attacchi del 22 marzo: alla luce degli ultimi eventi, per il prossimo anno qualcosa andrà cambiato.
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Il dato relativo a Bruxelles dà però l’indicazione di quanto la sensazione di pericolo sia stata sottovalutata un po’ da tutti. La capitale belga era la centro delle operazioni di polizia dopo le stragi di Parigi, eppure, anche l’istituto Mercer non l’ha inserita nella sua lista.
Vediamo quali sono le città più pericolose d’Europa:
1. Kiev (Ucraina) apre la lista come la più pericolosa: il motivo risiede nella guerra contro i separatisti che, lungi dall’essere terminata, continua a creare violenze e disordini;
2. Belgrado (Serbia) è poco sicura per l’alto tasso di corruzione e il numero elevato di furti e atti vandalici;
3. Sofia (Bulgaria) paga il fatto di essere la capitale del più povero stato europeo, con proteste e scontri che si ripetono spesso;
4. Bucarest (Romania) ha una corruzione diffusa e un alto tasso di microcriminalità;
5. Zagabria (Croazia) risente della corruzione;
6. Riga (Lettonia) ha invece una forte presenza della criminalità organizzata, sindacati quasi inesistenti e una politica sugli immigrati molto chiusa;
7. Tallin (Estonia) vede criminalità organizzata e trafficanti molto attivi;
8. Atene (Grecia) paga la grave crisi economica che ha portato all’aumento della povertà e alla conseguente crescita del tasso di criminalità;
9. Varsavia (Polonia) sta pagando le proteste della cittadinanza verso la nuova classe politica di destra, oltre a un tasso di criminalità molto elevato;
10. Budapest (Ungheria) risente della politica di chiusura di Viktor Orban verso gli immigrati che hanno portato alle proteste di piazza e scontri con la polizia;
11. Belfast (Irlanda del Nord) vive ancora enormi tensioni sociali, oltre a povertà e criminalità legate all’annosa vicenda della guerra civile;
12. Roma (Italia) come centro della cristianità è sempre nel mirino di possibili attacchi terroristici, come già indicato dall’Fbi dopo gli attacchi di Parigi;
13. Madrid (Spagna) deve convivere con costanti manifestazioni contro le misure di austerità volute dal governo che hanno portato a gravi tensioni sociali e creato un alto tasso di disoccupazione giovanile;
14. Milano (Italia) ospita monumenti simbolo come il Duomo e la Scala, attenzionate con costanza per il rischio terrorismo;
15. Barcellona (Spagna) e Londra (Inghilterra) condividono la posizione ma per motivi diversi: la città catalana è vittima di borseggiatori che prendono di mira soprattutto i turisti, mentre la capitale britannica è considerata un potenziale obiettivo dei terroristi.
16. Parigi (Francia) rimane sempre in stato di allerta, dopo gli attentati del 13 novembre 2015, ma è comunque ritenuta più sicura di altre città europee.
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