Le automobili moderne vengono progettate e collaudate per limitare il più possibile i danni alle persone nel veicolo in seguito ad un incidente. Negli ultimi anni queste caratteristiche si sono estese, comprendendo anche la tipologia d’impatto contro i pedoni.
Troviamo dispositivi elettronici che, tramite sensori e telecamere, rilevano la presenza di un pedone in rotta di collisione con l’auto e di conseguenza azionano i freni per evitare l’incidente; questa si chiama sicurezza attiva. Ma viene considerata anche la sicurezza passiva, cioè il limitare i danni dopo un incidente. I progettisti agiscono sulla forma e sui materiali di determinati punti della carrozzeria, soprattutto cofano e paraurti.
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Durante i test vengono usati alcuni speciali manichini per simulare i danni in un impatto. Per quanto riguarda il caso dell’urto durante l’attraversamento di un pedone, finora è stata utilizzata una sagoma statica collegata ad una specie di rotaia. Ma ultimamente c’è stata un’evoluzione. Per poter valutare con maggiore accuratezza i punti d’impatto, l’Acea (associazione che riunisce i costruttori automobilistici europei) ha sviluppato un nuovo manichino dotato di arti distinti dal resto del corpo e gambe che si muovono in modo indipendente; in tal modo le simulazioni possono fornire risultati più vicini alla realtà.
Nel video che potete osservare viene ripreso proprio uno di questi test; si può notare come il movimento del pupazzo dotato di gambe articolate si avvicini a quello delle persone reali, infinitamente di più di quello del manichino fisso su rotaia.
Si tratta di un progresso notevole che permette di sviluppare sistemi di rilevamento pedoni e frenata autonoma sempre più accurati. Significa ridurre sempre di più i danni alle persone vere che attraversano la strada.