La National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa) ha accusato la FCA, la Fiat Chrysler Automobiles, di aver sottostimato il numero dei morti e dei feriti avvenuti con le sue automobili. Dopo lo scandalo della Volkswagen, negli Stati Uniti, arriva un’altra “mazzata” ad una casa automobilistica.
Il capo della Nhtsa, Mark Rosekind, afferma che la differenza, tra il dato fornito dalla FCA e il dato che risulta a loro è “significativa” e dichiara che la Nhtsa prenderà provvedimenti appropriati per chiedere ulteriori informazioni su questa mancanza della casa automobilistica nata dall’asse Torino-Detroit.
In tutta risposta la FCA ha espresso tutta la sua disponibilità per venire a capo della questione sollevata dalla Nhtsa, affermando di aver preso l’accusa “molto seriamente e continuerà a cooperare con la Nhtsa per risolvere i dubbi e per evitare che questi non si ripetano in futuro”.
Il processo di trasmissione dei dati avviene su richiesta di Tread Act, quest’ultimo chiede che vengano spedita alla Nhtsa tutta la documentazione relativa al coinvolgimento delle proprie autovetture, o in generale di veicoli, in incidenti autostradali per verificare la presenza di malfunzionamenti nella fabbricazione dei modelli incidentati. La documentazione va inviata alla società di controllo del traffico (Nhtsa) entro cinque giorni dalla fine del mese. Tutto ciò per cercare di diminuire i morti e i feriti che ogni anno vengono contati sulle strade di tutta l’America.
Per FCA non è la prima volta, la casa automobilistica di Detroit era già stata “pizzicata” dalla Nhtsa in luglio per le mancanze nei richiami di veicoli, inclusi i vecchi modelli Jeep. La conseguenza per questa inadempienza è stata una multa da più di 100 milioni di dollari da pagare.
Non è sicuramente un buon momento per le case automobilistiche e forse, adesso più che mai, le autorità e gli enti adibiti al controllo delle stesse, faranno molta più attenzione di quanto facessero in passato.