La settimana si è aperta nel peggiore dei modi per il mondo delle borse.
Dopo il crack della Silicon Valley Bank, anche la borsa di Milano ha subito un vero e proprio crollo.
La borsa di Milano sta ancora cercando di riprendersi a seguito di una delle giornate più difficili degli ultimi tempi per l’economia mondiale. Infatti, 13 marzo, i mercati europei hanno subito un enorme crollo a causa della vicenda della Silicon Valley Bank. Solo in Europa sono stati bruciati 291 miliardi durante una sola seduta.
Nonostante tutto, Wall Street tiene duro mentre Joe Biden ci tiene a tranquillizzare gli americani affermando che i loro depositi non corrono nessun pericolo. Per Bruxelles è escluso ogni tipo di contagio mentre la Fed ha deciso di dar vita ad un’indagine interna riguardo alla supervisione della banca californiana. Insomma, i mercati sono decisamente spaventati a seguito della chiusura della Silicon Valley Bank.
Attualmente i riflettori si sono spostati sulle piazze europee che stanno cercando in ogni modo di recuperare tutte le perdite del lunedì nero che hanno provocato un deficit di 291 miliardi di euro. Piazza Affari ha visto un crollo del 4%, mentre Wall Street è stato in grado di sostenere la situazione. Nonostante ciò, il presidente Joe Biden ha voluto rassicurare la popolazione.
Ma come è iniziato questo nuovo giorno per il mercato europeo? La borsa di Milano ha avuto un’apertura abbastanza piatta anche se ha poi cercato di recuperare nonostante le numerose incertezze. Nel listino resta comunque aperta l’incognita bancaria mentre, le borse europee, hanno deciso di iniziare questa nuova giornata con molta cautela. Risultano essere abbastanza positivi i future su Wall Street anche se gli incassi del Treasure risultano essere abbastanza stabili.
Andando ad analizzare la situazione nel dettaglio vediamo che la borsa di Milano risulta essere ancora in negativo in quanto il FTSE MIB e al -0,11%. Situazione difficile anche per Parigi con un -0,1%, mentre a Londra la situazione vede un calo del 0,5%.
A seguito del crack della Silicon Valley in banca, la situazione è andata sempre peggio anche per le borse di Pacifico e Asia che continuano ad essere in caduta. Il Nikkei a Tokyo vede un 2,19%, situazione altrettanto negativa è anche quella di Hong Kong che ha perso il 2,27%. I titoli del Colosso bancario HSBC hanno visto una perdita del 4,71%. In discesa anche la borsa di Shanghai con un -0,72% insieme a quella di Shenzhen con un -0,98%.
Insomma, il 13 marzo è stato un lunedì nero per tutte le borse europee proprio a causa della vicenda della Silicon Valley Bank. La paura più grande è quella che questa situazione possa riflettersi anche sugli istituti europei. Facendo un’analisi più dettagliata, possiamo affermare che Francoforte perde 3,04%, Londra il 2,58%, Parigi il 2,9%, Madrid il 3,55%, e Piazza Affari il 4%.
A seguito del fallimento della Silicon Valley Bank, la Fed ha voluto dare inizio ad un’indagine interna riguardo alla supervisione proprio di questo Istituto bancario. I risultati ditali inchiesta verranno resi pubblici il primo maggio.
Jerome Powell afferma che il crack della SVB, la quale veniva supervisionata dalla Fed di San Francisco, risulta essere uno dei fallimenti peggiori degli ultimi 10 anni: “Gli eventi relativi a Silicon Valley Bank richiedono un esame trasparente da parte della Fed”.
A queste parole si aggiunge poi anche quelle di Barr il quale afferma che “Dobbiamo avere l’umiltà e condurre un accurato esame su come abbiamo supervisionato e regolato questa società, e su cosa possiamo imparare da questa esperienza”.
Nello stesso momento Karine Jean- Pierre, la portavoce della Casa Bianca, afferma che le azioni portate avanti dalla Fed e dal governo non risultano essere un salvataggio e da escluso anche che tale situazione possa essere paragonata a quella che avvenne nel 2008. Nonostante siano intervenute le autorità americane, gli investitori hanno ugualmente perso fiducia nell’istituto.
Inoltre, a seguito del fallimento della SVB, anche la Signature Bank ha chiuso i battenti. La paura più grande è quella che questa situazione possa riflettersi su numerose banche regionali come Western Alliance e la First Republic, due istituti che a Wall Street hanno visto un tracollo del 67%.
Ciò che si è assistito sui mercati durante la giornata di ieri non è stato altro che uno spostamento dall’azionario al reddito fisso. Ed è per questo motivo che numerosi titoli di Stato si sono trovati di fronte a degli enormi cali.
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