Come ho scritto nell’ultimo articolo sull’Inci, una classe di sostanze che più frequentemente troviamo nei cosmetici sono i siliconi. Ultimamente si è fatto un gran parlare al riguardo, soprattutto circa la loro pericolosità, ma raramente sul web si sono trovate notizie scientifiche serie. Si sente dire che sono comedogeni, che sono cancerogeni, che sono la principale causa dei pori dilatati, che invecchiano la pelle… ma cosa c’è di vero in tutto questo? Sembra che ci sia una tendenza a demonizzarli e a dar loro la colpa dei più comuni inestetismi della pelle, ma raramente si legge qualcosa di fondato. Cercherò quindi di fare un po’ di corretta informazione, anche se questo significa andare contro corrente.
Partiamo dalla loro struttura chimica: si tratta di polimeri inorganici basati su una catena silicio-ossigeno e gruppi funzionali organici legati agli atomi di silicio. In soldoni, sono per lo più molecole sintetizzate in laboratorio non presenti in natura e quindi, per questo motivo, sono biologicamente inerti. Questa è la prima grande informazione che possiamo imparare circa questa classe di sostanze: che non interagiscono con le cellule dell’epidermide, che non penetrano attraverso le membrane cellulari e che quindi non possono dare allergie (per quanto ultimamente siano stati fatti studi che dimostrano che certi soggetti sono più facilmente portati a sensibilizzazioni!) né tantomeno causare tumori. Quindi togliamoci dalla testa che i siliconi siano cancerogeni! E proprio perché sono biologicamente inerti, per quale principio chimico-fisico riuscirebbero a dilatare i pori e a invecchiare la pelle?
Sempre per lo stesso motivo, essi sono inattaccabili dai batteri per cui da una parte questo fa sì che sia necessaria una minor quantità di conservante nel cosmetico, dall’altra poiché sono praticamente eterni sono altamente inquinanti a livello ambientale.
Per quali motivi vengono così frequentemente inseriti nei cosmetici?
– hanno performance elevate e uniformi in un vasto range di temperature e, al contrario degli oli vegetali, non si degradano col calore;
– hanno bassa tensione superficiale per cui non fanno scia bianca e aumentano la “bagnabilità” del prodotto, motivo per cui i fondotinta siliconici si spalmano incredibilmente bene;
– hanno un alto grado di scorrevolezza e lubrificabilità, cosa che rende la pelle caratteristicamente liscia e setosa;
– sono totalmente incompatibili con l’acqua e quindi creano una “barriera” sull’epidermide (per questo motivo un fondotinta siliconico resta sul viso per tutto il giorno mentre un fondo ecobio scompare dopo poche ore).
Queste caratteristiche rendono i siliconi i “migliori amici” del formulatore perché permettono di creare cosmetici dalle elevate performance e dalla durata praticamente eterna. Quando sentiamo o leggiamo che i siliconi sono dannosi e pericolosi semplicemente inquiniamo la nostra mente con facilonerie, baggianate e semplificazioni da quattro soldi perché chi scrive o dice ciò non si sofferma minimamente a pensare alla valenza scientifica delle proprie affermazioni. Se stessi parlando con una persona che sostiene che i siliconi sono dannosi mi verrebbe da chiederle subito il perché e, nella stragrande maggioranza dei casi, non riceverei altro che miti, leggende e bufale! Dire che i siliconi sono inquinanti è sì una verità ma allo stesso tempo bisogna soffermarsi su un principio chimico fisico che regna e domina il mondo della natura: è la dose che fa il veleno o il rimedio per cui un conto è immettere in natura un litro di silicone ogni volta che ci laviamo i capelli, un conto è utilizzarne uno 0,5% nel make up (e magari solo una volta ogni tanto!). Nonostante ciò, io stessa sono la prima a scegliere di non utilizzare make up contenente tali sostanze perché ho notato che per quanto riguarda il mio tipo di pelle non sono affatto adatte. Quali e quanti sono i più comuni siliconi che troviamo nei cosmetici? La risposta la troverete nel prossimo articolo!