Il leader di Forza Italia è ricoverato ormai da mercoledì scorso nella terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Silvio Berlusconi ha passato una sesta notte serena, dicono fonti ospedaliere. Per ora non sono inoltre previsti ulteriori bollettini sulle sue condizioni di salute.
Sesto giorno di ricovero per il leader di Forza Italia, che si trova dallo scorso mercoledì nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano. Stando a fonti sanitarie, l’ex Cavaliere avrebbe passato una nottata serena. Per il momento non sarebbero previsti ulteriori bollettini medici. Nel frattempo, all’esterno della struttura sanitaria continua il via vai da parte dei fan di Silvio Berlusconi.
Benché la situazione continui ad essere delicata e naturalmente monitorata con attenzione da parte del personale ospedaliero, e in particolare da Alberto Zangrillo, suo medico personale e primario proprio di terapia intensiva della struttura, Berlusconi pare aver passato una nottata, la sesta, tranquilla.
Questa mattina, a fare il suo ingresso, oltre al medico, anche Orazio Fascina, padre della sua compagna Marta, da mercoledì sempre al suo fianco. Intanto, fuori dalle mura dell’ospedale, continuano le manifestazioni d’affetto da parte dei suoi sostenitori.
Ultimo in ordine di tempo Salvatore, titolare di uno stabilimento balneare a Mykonos: “Sono qui per dimostrare la mia vicinanza a Berlusconi. È un grande uomo e fa il bene dell’Italia. Ho avuto il piacere di conoscerlo a Milano quando Ambrosini giocava nel Milan e io andai a vedere una finale” ha spiegato ai giornalisti assiepati fuori.
Ieri gli specialisti, nell’ultimo bollettino medico rilasciato, avevano parlato di un “cauto ottimismo”, grazie al “costante e progressivo miglioramento” delle sue condizioni. Il politico e imprenditore manterrebbe ottimismo e non avrebbe perso il suo proverbiale buon umore, nonostante la grave patologia che lo ha colpito.
Berlusconi è stato ricoverato mercoledì scorso per un’infezione polmonare, ed è proprio con il primo bollettino rilasciato dai professori Fabio Ciceri e Alberto Zangrillo che si è venuti a conoscenza della patologia di cui soffre il leader di Forza Italia.
L’86enne sarebbe affetto da leucemia mielomonocitica cronica: “È una malattia molto rara, circa 1 caso per 100mila abitanti, con espressioni molto eterogenee, ma sempre caratterizzate da aumento dei monociti, un tipo di globuli bianchi con importanti funzione immunitarie” ha spiegato Fabrizio Pane dell’AIL, l’Associazione italiana contro leucemie linfomi e mielomi, all’Adnkronos Salute.
Si tratta di una malattia che è curabile solo con un trapianto di midollo osseo, una pratica tuttavia non adatta a pazienti in età avanzata come l’ex Cavaliere. In questi casi diventa quindi cronica, e il fine ultimo delle cure è quello di contenere la sua progressione ed eventuali problemi a lei legati.
Non è raro inoltre che le difese immunitarie si abbassino, e il soggetto vada incontro proprio a delle infezioni, come accaduto a Berlusconi. Il controllo deve essere continuativo nel tempo.
Circa le cure, sempre Pane, che è anche ordinario di Ematologia e direttore Uo di Ematologia e Trapianti Aou all’università Federico II di Napoli, spiega che “Non ci sono molte cure nuove. Ci sono gli agenti ipometilanti che agiscono sul Dna: sono una novità, ma non così recente e i risultati ottenuti non così rilevanti come con altre malattie”.
Non è la prima volta che le condizioni di salute del leader politico destano preoccupazione, in questi ultimi anni. A partire dal tumore alla prostata diagnosticatogli nel 1997, con il conseguente ricovero sempre al San Raffaele, ospedale da lui stesso creato.
Nel 2006, poi, durante un discorso a Montecatini per la Casa delle Libertà, Berlusconi ha un malore, e si accascia sorretto dalle guardie del corpo. Forse troppa stanchezza o stress, ma in questo caso è sufficiente un soggiorno di appena 24 ore in osservazione.
Passano dieci anni, e questa volta la situazione è più seria: nel 2016 deve infatti subire un’operazione a cuore aperto per la sostituzione di una valvola aortica, sempre presso l’ospedale San Raffaele. L’operazione di 4 ore riesce, anche se lo costringe a un lungo ricovero ospedaliero di un mese.
Nel 2020, anche lui è vittima del Covid-19, “la prova più pericolosa della mia vita”, la definisce lui, che per 10 giorni rimane in ospedale fino alla negativizzazione. Ora, quest’ultima sfida, arrivata a stretto giro di giorni dal penultimo ricovero risalente alla fine di marzo.
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