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Simboli delle case automobilistiche: il biscione dell’Alfa Romeo

In quanto a celebrità i marchi dell’Alfa Romeo non scherzano. Sia il simbolo ufficiale della casa, cioè lo stemma del biscione, che quello del reparto corse, il mitico quadrifoglio verde, sono immagini che immediatamente richiamano alla memoria un passato leggendario e un presente che ha i presupposti per rinverdire, appunto, i fasti dell’epoca che fu. Anche qui si tratta di storie scritte e arciscritte. Non fa niente, un bel romanzo si rilegge sempre con piacere. Per ora concentriamoci sul biscione.

Qui non ci sono misteri. Quella che quando nacque nel 1910 si chiamava semplicemente A.L.F.A. (Anonima lombarda fabbrica automobili, lo sanno anche i sassi) venne fondata a Milano, quindi non poteva non avere il biscione come simbolo. Infatti dal medioevo in poi, quel serpente che mangia l’uomo (secondo alcune interpretazioni si tratta di un bambino) indica la metropoli lombarda in tutte le sue declinazioni. Perché quello era lo stemma araldico dei Visconti, signori di Milano dal XIII secolo. Accanto al biscione l’altro simbolo della città è fin da tempi remoti la croce di San Giorgio, rossa su sfondo bianco, adottata da innumerevoli altre città e nazioni, ad esempio la Repubblica marinara di Genova e l’Inghilterra.

Quindi l’originale A.L.F.A. racchiuse in uno stemma circolare i due simboli, uno accanto all’altro. Intorno le scritte A.L.F.A. (sopra) e MILANO (sotto). Ai lati due nodi dorati, simbolo di Casa Savoia. Il marchio nel corso dei decenni ha avuto poche modifiche. Nel 1919 in alto entrò la scritta ALFA ROMEO, dopo che Nicola Romeo rilevò la società. Nel 1925, dopo la vittoria nel primo campionato del mondo d’automobilismo con l’Alfa P2, lo stemma venne circondato da una corona d’alloro.

Nel 1945, dopo la distruzione bellica, il destino dei Savoia come regnanti era segnato, quindi dal simbolo sparirono i nodi, sostituiti da due semplici segni ondulati. Via anche la corona d’alloro, inoltre lo stemma divenne monocromatico, bianco su fondo rosso. Nel 1950 tornò il colore. Nel 1972 una modifica epocale: con l’apertura ufficiale della fabbrica di Pomigliano d’Arco e la produzione dell’Alfasud sparì la scritta MILANO.

L’ultima modifica è del 2015, si tratta di un semplice ammodernamento grafico, senza stravolgimenti, per accompagnare la nascita della nuova Giulia e l’ingresso dell’azienda in una nuova era.

Roberto Speranza

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