Un simbolo, un nome, una lunga e prestigiosa storia: Lancia. Ben 110 anni fa nasceva questa casa automobilistica che ha prodotto modelli ammirati in tutto il mondo per la loro bellezza e le caratteristiche tecniche all’avanguardia, senza ovviamente dimenticare quasi un quarto di secolo tra gli anni Settanta e Ottanta in cui quel nome s’identificò nelle vetture da rally che dominarono le competizioni iridate.
Soffermiamoci sul simbolo di questa casa, fondata da Vincenzo Lancia nel 1906. Nei primi modelli non esisteva un marchio vero e proprio, veniva semplicemente applicata sulla griglia del radiatore una grande scritta in corsivo col nome della casa. Il conte Carlo Biscaretti di Ruffia, un amico di Vincenzo, studiò alcuni bozzetti per un vero logo fin dal 1911. Tuttavia si dovettero attendere molti anni prima di vederne effettivamente adottato uno.
Era il 1922. Stava per essere presentata la Lambda, il modello che avrebbe proiettato la casa torinese fra le più importanti in Europa. Il simbolo aveva tre cardini, se così possiamo chiamarli: il nome della casa, il gioco di parole con l’omonima arma antica e qualcosa che indicasse l’automobile. Quindi tra i bozzetti creati da Biscaretti di Ruffia il fondatore scelse quello che mostrava un volante, al cui interno campeggiava una specie di bandierina: la sua asta, a sinistra, era una… lancia, nel senso dell’arma; sulla bandiera scura la parola Lancia con la L più grande.
Un dettaglio curioso, che scomparve abbastanza presto, era un comando per l’acceleratore supplementare a mano, posto sulla razza destra del volante. A quei tempi le auto potevano infatti avere anche quel tipo di comando.
Negli anni Trenta l’intero logo venne incorporato in uno scudo. Nel 1957, quando uscì l’ammiraglia Flaminia, il volante si trasformò in un cerchio stilizzato. Nel 1981 il designer Massimo Vignelli ritornò alla forma originale del volante a quattro razze, rendendo però tutto più moderno; la lettera L diventò grande come le altre.
Il logo nella sua forma attuale è stato disegnato nel 2007 da Maurizio di Robilant. E’ sparita la freccia che simboleggiava la lancia. Il cerchio non è più precisamente un volante; restano due raggi verticali aperti che si fermano ai bordi della scritta. Il fondo è blu.
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