I sintomi della sindrome da shock tossico sono diversi. Ma, quali sono le cause e la cura in questi casi? La sindrome da shock tossico è una risposta infiammatoria multisistemica, determinata da ceppi batterici come lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus pyogenes. L’esordio della sindrome può localizzarsi in qualsiasi zona del corpo, ma la sede più frequente è l’apparato riproduttivo femminile, specie durante il ciclo mestruale. Questa complicanza, infatti, è stata spesso associata all’uso degli assorbenti interni. Per fortuna, oggi, i materiali con cui vengono prodotti questi ultimi hanno scongiurato notevolmente il rischio di sviluppare questa sindrome. Ma, quali sono i suoi sintomi?
Sintomi
La sindrome da shock tossico si verifica quando i batteri si riproducono rapidamente. Ciò si traduce in una serie di sintomi, quali: febbre alta, dolori muscolari, nausea e vomito, diarrea, senso di confusione, brividi, eritema della pelle, brusco calo della pressione arteriosa, vertigini, e, nei casi più gravi, anche la cancrena della parte infetta e la morte. Si tratta di sintomi che progrediscono rapidamente anche nel giro di qualche giorno. L’utilizzo dei tamponi vaginali, comunque, è solo una delle possibili cause scatenanti le infezioni, ma ve ne possono essere anche altre.
Cause
La causa della sindrome da shock tossico è, nella maggior parte dei casi, un’infezione dovuta a ceppi di batteri del tipo Staphylococcus aureus. In alcuni casi le infezioni da questo batterio si sviluppano come complicanza di altre infezioni, quali: polmonite, osteomielite (infezione dell’osso), sinusite e ferite della pelle (come incisioni chirurgiche o ustioni). Le infezioni da Streptococcus pyogenes, invece, possono manifestarsi in seguito a: varicella o cellulite batterica (infezioni della pelle). Per quanto riguarda l’uso degli assorbenti interni, poi, i ricercatori non sanno ancora come i tamponi possano causare la sindrome da shock tossico. Si è ipotizzato che in tal caso la sindrome dipenda dal fatto che gli assorbenti vengono tenuti in vagina troppo a lungo, incrementando notevolmente la produzione dei batteri. Per questo, a scopo preventivo, si consiglia un utilizzo adeguato degli assorbenti interni.
Cura
Il trattamento per la sindrome da shock tossico viene fatto in regime di ricovero ospedaliero, in un reparto di terapia intensiva. Si interviene combattendo l’infezione (con gli antibiotici specifici) e aiutando gli organi eventualmente colpiti dall’infezione. Per fortuna, la maggior parte delle persone, reagisce al trattamento nel giro di qualche giorno.
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