La storia che stiamo per raccontarti oggi ha dell’incredibile: la mamma lo ha calpestato e lui singhiozza per cinque ore. Vediamo perché e cosa è successo.
I protagonisti della storia di oggi non sono degli umani ma due elefanti; mamma e figlio. Una storia come quella del tanto amato Dumbo? No, completamente diversa. Vediamo perché.
Il figlio piange ma la mamma che fa?
Tutti hanno imparato ad amare gli elefanti ed il legame fortissimo che hanno mamma e cucciolo. Come? Grazie alla favola messa sullo schermo da Disney chiamata Dumbo. Tutti ricorderanno la scena straziante in cui la mamma viene portata via dal circo perché considerata pazza. In realtà, aveva soltanto cercato di proteggere il suo piccolo.
Perché stiamo parlando di Dumbo? Perché i protagonisti della particolarissima vicenda che stiamo per raccontarti oggi sono proprio una mamma elefante ed il suo cucciolo.
Il legame che i due sviluppano viene considerato come uno dei più forti e intensi di tutto il regno animale. Gli elefanti, infatti, sono delle creature molto intelligenti e, soprattutto, in grado di sviluppare dei rapporti sociali che si traducono, soprattutto, nella cura dei cuccioli e nelle relazioni emotive. Ciò è facilmente visibile dal fatto che gli elefanti si muovono in branco.
Non tutte le madri, però, sembrerebbero essere dotate dello stesso senso materno. Vediamo cosa è successo ad una mamma elefante ed il suo cucciolo in uno zoo cinese.
Perché il cucciolo singhiozza
Il cucciolo di elefante ospite dello zoo cinese si è ritrovato a piangere senza interruzioni per ben cinque ore. Il motivo? La mamma aveva cercato di ucciderlo sotto il peso delle sue zampe, aggredendolo in modo molto violento.
Per questo motivo, i guardiani dello zoo, lo avevano spostato in un’altra gabbia, lontano dalla mamma che lo aveva aggredito. Nonostante l’aggressione, però, il cucciolo non voleva separarsi affatto da sua mamma. Per questo, ha iniziato a piangere e ha continuato per cinque ore.
Il cucciolo non piangeva per il dolore delle ferite che gli avevano fatto ma perché lo avevano separato da sua mamma e non gli permettevano di tornare da lei. Un amore viscerale il suo che non si era sopito nemmeno dopo il comportamento violento di sua madre.
Per questo motivo, il piccolo era stato riavvicinato alla sua mamma, sempre sotto controllo dei guardiani. L’elefantessa iniziò ad avere un atteggiamento più materno nei confronti del piccolo. Che il suo pianto l’abbia commossa?
Anche se il cucciolo era nato in cattività, come tutti gli altri piccoli dipende dalla madre sia per essere nutrito che per l’apprendimento e la protezione che soltanto una madre dovrebbe sapergli dare. Soltanto osservando la madre, infatti, il piccolo potrà imparare a stare al mondo.