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Sinistra italiana è la nuova forza politica nata in occasione di una manifestazione partecipatissima (secondo gli organizzatori, circa 500 persone sono rimaste fuori dalla sala) al teatro Quirino di Roma. Chi fa parte del nuovo gruppo che ha tutte le carte in regola per diventare presto un vero e proprio partito? Tra gli altri: Stefano Fassina, Claudio Fava, Alfredo D’Attorre, Monica Gregori e Carlo Galli. Poi molti parlamentari di Sel tra cui Nicola Fratoianni, Arturo Scotto e Loredana De Petris, e altri ex M5S come Francesco Campanella. Durante la presentazione non sono mancati i messaggi solidali da parte di Sergio Cofferati, Laura Boldrini e Nichi Vendola. Tra gli assenti eccellenti invece si segnalano Pippo Civati e Maurizio Landini.
Riconoscibile dal logo rosso su fondo giallo è Sinistra Italiana, nuovo gruppo parlamentare composto da 31 deputati, nato dai fuoriusciti dal Pd (sei in tutto) e da 25 di SEL. Scendendo nel dettaglio sono: Stefano Fassina, Nicola Fratoianni, Stefano Gregori, Carlo Galli, Alfredo D’Attorre, Claudio Fava, Vincenzo Folino, Arturo Scotto, Adriano Zaccagnini, Laura Boldrini, Annalisa Pannarale. E ancora: Costantino, Duranti, Zaratti, Paglia, Marcon, Giordano, Piras, Sannicandro, Pellegrino, Quaranta, Kronbichler, Ferrara, Ricciatti, Palazzotto, Airaudo, Bordo, Farina, Melilla, Nicchi, Placido.
Soltanto in un secondo momento al Senato nascerà la componente che avrà lo stesso nome e includerà i 7 di Sel, Mineo e due ex M5s. Questa la lista dei nomi: Loredana De Petris, Massimo Cervellini, Luciano Uras, Alessia Petraglia, Dario Stefano, Giuseppe De Cristofaro, Giovanni Barozzino, Corradino Mineo, Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino. Il gruppo avrà come consulente l’economista statunitense premio Nobel Joseph Stiglitz.
Fassina ha spiegato di avere progetti per il governo, e lanciato così il nuovo gruppo: “Siamo alternativi al liberismo da Happy Days. Abbiamo scelto di avviare i gruppi parlamentari intorno alla legge di stabilità perché la credibilità non si conquista con l’autocertificazione ma sui contenuti: i nostri emendamenti sono un messaggio all’Italia per dire chi siamo. Questa manovra iniqua è sinergica al partito della nazione: Renzi ha detto che attua il programma che Berlusconi non è riuscito ad attuare“, prendendo chiaramente nel mirino il premier matteo Renzi, che ha risposto a stretto giro di posta nel discorso ai gruppi Pd: ”La sinistra ideologica non vincerà, mai. Al massimo aiuta la destra a vincere. A sinistra – si legge nel testo ‘twittato’ dal presidente del Consiglio – l’operazione che stanno tentando alcuni nostri anche ex compagni di viaggio è secondo me intrisa di ideologismo. La rispetto, ma fa a pugni con la realtà. Il loro non è progetto politico, ma delirio onirico“.
A dire la sua non ha rinunciato nemmeno il presidente del Pd Matteo Orfini, secondo cui ”Sinistra è rappresentare la parte più debole del Paese, e il Pd lo sta facendo, come racconta l’analisi dei flussi elettorali. Se poi la patente di Sinistra devono darla esperti come Settis, Zagrebelsky, Rodotà, i professionisti del ditino alzato, allora mi arrendo. Ma ricordo che quando la Sinistra ha dato retta a quella visione, i ceti popolari si sono voltati dall’altra parte. Sinistra italiana è l’ennesima riedizione della Sinistra salottiera”.
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