E’ diventata virale la foto di questa bimba di quattro anni che alza le mani serrate a pugno mentre, triste e spaventata, si arrende davanti alla macchina fotografica scambiata per un’arma. Lo scatto è stato preso dal turco Osman Sagirli, durante uno dei suoi viaggi in Siria, poi ripreso dalla fotografa palestinese Nadia Abu Shaban, che lo ha postato sui social network. La foto è stata condivisa talmente tante volte da aver già fatto il giro del web.
”Fotografia scattata a una bambina siriana – scrive Nadia Abu Shaban sulla sua bacheca Facebook – Crede che il fotografo abbia in mano un’arma e non una macchina fotografica. Per questo si è consegnata”.
La piccola si chiama Hudea, ha quattro anni, e nei suoi occhi si vede chiaramente ciò che la guerra provoca. Lei è arrivata nel campo di Atmeh – a circa 10 km dal confine turco – con sua madre e due fratelli dopo un viaggio di 150 km.
A raccontare nei dettagli la storia della foto ci pensa l’autore, il fotografo turco Osman Sagirli, interpellato dalla Bbc. Il ”fotografo che ha spezzato il cuore di internet” ha spiegato: ”Avevo una macchina fotografica con un teleobiettivo ingombrante e la piccola, scambiandolo per un’arma, ha alzato le mani in segno di resa. Pensava che le avrei sparato” racconta Sagırli, spiegando che solitamente alla vista della macchina fotografica i bambini ridono, scappano o si nascondono la faccia.
Secondo recenti dati Unicef, i bambini costretti a lasciare la Siria sarebbero arrivati a un milione, 740mila hanno meno di undici anni. Tremilacinquecento bambini siriani hanno valicato la frontiera con Libano, Giordania e Iraq, da soli, senza famiglia. I piccoli uccisi in Siria, sostiene l’Alto Commissariato per i diritti umani, sono stati finora 7mila.