Siria, la guerra di 6 anni, la distruzione totale di Aleppo e ora una foto simbolo, un solo scatto che racchiude tutto il dolore di un popolo ridotto alla fuga dalla propria terra madre. E’ il frutto della mano e dello sguardo sapiente del fotografo dell’Atp, Joseph Eid.
A volte nella musica trovi le risposte che cerchi.Tristezza,solitudine,rabbia che #PortiAddosso .Cosi la musica da un giradischi ad #Aleppo pic.twitter.com/LnIMoCg6oQ
— Rino Corbi (@rinocorbi) 13 marzo 2017
In questo scatto del fotografo Joseph Eid, c’è Mohammed Mohiedin Anis, un uomo di 70 anni con due mogli e otto figli, che sono già fuggiti dalla Siria. Mentre Anis, soprannominato ‘Abu Omar’ dagli abitanti del quartiere di Aleppo dove vive, ha scelto di rimanere nella sua patria, non ha voluto abbandonare la sua casa.
Lo scorso 9 marzo 2017, Eid lo ha immortalato in un edificio ridotto in macerie dalle esplosioni della guerra civile, seduto sul letto, con la pipa in mano, mentre ascolta melodie che provengono da un vecchio grammofono ancora funzionante.
L’immagine simbolo della devastazione della guerra e al tempo stesso dell’amore che gli uomini nutrono per la propria terra, è diventata immediatamente virale: ha fatto il giro dei social, dove ha riscosso migliaia di like e commenti.
Mohammed Mohiedin Anis era già stato protagonista di un reportage, nel quale si raccontava la sua singolare vita: laureato in medicina, parla cinque lingue e ha lavorato anche in Italia per un’azienda di cosmetica. Era anche un grande appassionato e collezionista di auto americane che oggi purtroppo, dopo sei anni di guerra e bombardamenti, sono state quasi tutte distrutte.