Tra le macerie dell’ospedale al-Quds ad Aleppo in Siria, bombardato ieri, c’è anche il corpo senza vita di Mohammed Wasin Moaz, l’ultimo pediatra che operava nella zona controllata dai ribelli. Centro di riferimento per l’assistenza ai bambini, l’ospedale era gestito da Medici Senza Frontiere, Mohammed Wasim Moaz è stato ucciso insieme ad altri colleghi, il pediatra è stato ricordato come “l’incarnazione stessa dell’umanità e della gentilezza”.
Un suo amico e collega scrive all’Huffington Post e descrive Mohammed come il “pediatra più qualificato della città”, un eroe “rimasto nel luogo più pericoloso al mondo per devozione ai suoi pazienti”. Nella lettera, il medico fa un appello e conclude: “Abbiamo bisogno del mondo”.
Nel raid sono almeno 30 i morti tra cui diversi bambini. “MSF condanna nel modo più assoluto questo vergognoso attacco, che colpisce un’altra struttura sanitaria in Siria” ha dichiarato Muskilda Zancada, capomissione di MSF in Siria. “Questo devastante attacco ha distrutto un ospedale vitale per Aleppo, che era anche il principale centro pediatrico dell’area. Dov’è l’indignazione di chi ha il potere e il dovere di fermare questo massacro?”. L’Osservatorio siriano per i diritti umani presenta un bilancio tragico, sono 202 i civili morti nell’ultima settimana nei bombardamenti su Aleppo, in Siria. Gli attacchi aerei sulle aree in mano ai ribelli hanno ucciso 123 civili, di cui 18 bambini. Settantuno civili, di cui 13 bambini, sono morti invece nei bombardamenti condotti dai gruppi ribelli su zone della città controllate dalle forze governative.
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