Nuove misure di incentivi fiscali sono state messe in campo per la ricostruzione e la messa in sicurezza dell’intero Paese con la Legge di Bilancio 2017. Stiamo parlando del cosiddetto sisma bonus, detrazione fiscale prevista per adeguamenti antisismici degli edifici posti in zone ad alta pericolosità sismica (zone 1 e 2).
Con questa legge, firmata dal presidente Mattarella e consegnata alla Camera il 29 ottobre scorso, il sismabonus viene prorogato per altri cinque anni a partire dal primo gennaio 2017 ed esteso anche alle singole abitazioni (sia prime che seconde case), ai condomini e agli edifici adibiti ad attività produttive posti in zone di pericolosità 3, cioè nei luoghi in cui i terremoti sono possibili ma più rari. Due altre grandi novità: la detrazione sulla spesa sostenuta per gli interventi è di regola al 50 % ma può arrivare fino all’85% ed è rimborsabile in 5 anni invece che nei canonici 10. Gli interventi che godono di questo bonus sono quelli che saranno realizzati tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021 e il tetto massimo di spesa è stato fissato a 96mila euro – lo stesso delle ristrutturazioni edilizie – e può comprendere anche i compensi pagati ai professionisti che effettuano la classificazione e la verifica sismica degli edifici da adeguare.
Le fasce di detrazione fiscale previste dal sismabonus variano a seconda del tipo di immobile coinvolto dall’intervento e dalla qualità di adeguamento.
Per un’abitazione singola, senza però miglioramento della sua classe di rischio sismico, è previsto un bonus del 50%.
Se invece si migliora di una o due classi la tenuta e quindi la sicurezza sismica dell’abitazione singola è previsto un bonus rispettivamente del 70 e dell’80%.
Infine per interventi su parti comuni di condomini la detrazione fiscale arriva al 75%, se si scende di una classe di rischio, e all’85% se si scende di ben due classi. In quest’ultimo caso il tetto di spesa massimo è di 96mila euro moltiplicato per le unità immobiliari presenti nell’edificio condominiale. I condomini incapienti, cioè che non hanno obbligo di dichiarazione dei redditi, possono cedere la detrazione a loro spettante ai fornitori che hanno effettuato i lavori di adeguamento sismico. Le modalità di cessione sono in via di definizione e saranno specificate attraverso un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Anche per quanto riguarda le classi di rischio degli edifici e le modalità di attestazione e valutazione sismica degli edifici e di certificazione di conformità degli interventi di adeguamento, dovrà essere emesso un decreto del ministero delle Infrastrutture entro il 28 febbraio 2017. Il Ministro Graziano Delrio ha però esortato il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a stilare le linee guida della classificazione sismica entro la fine dell’anno in modo da rendere operativo la detrazione fiscale già dall’inizio del 2017.
I soldi messi in campo per l’estensione e rafforzamento del sismabonus sono circa 2 miliardi di euro che però si inizieranno a detrarre solo con la dichiarazione 2018 sui redditi 2017. A questa somma si aggiungono i 100 milioni di euro stanziati per la concessione del credito d’imposta legato ai finanziamenti agevolati per la ricostruzione provata, i 200 milioni di euro per il 2017 (300 per il 2018, 350 per il 2019 e 150 per il 2020) per la concessione dei contributi finalizzati alla ricostruzione pubblica e infine i 300 milioni di euro destinati dallo Stato alle Regioni colpite dal terremoto.
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…
Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…