I pedofili ci sguazzano su internet e, spesso, sono i genitori a dargliene la possibilità. Se Mike ed Heather Martin, due genitori, vessavano i loro figli pur di fare visualizzazioni sul canale YouTube ‘DaddyOFive’ – e a maggio la prole è stata allontanata per abusi da parte della coppia – il comico Daniel Tosh è andato a scoprire altri siti in cui si accalappiano bambini con immagini teoricamente innocenti, ma che nella pratica non lo sono (lo vedremo in seguito).
Una pubblicazione di ‘Vigilant Citizen’ ha intanto fatto una scoperta inquietante. Su YouTube c’è un canale in cui ci sono i personaggi Disney preferiti dai bambini. Ma raffigurati in modo per niente innocente. C’è Mickey Mouse mentre gli vengono tagliate le orecchie, c’è Elsa di ‘Frozen’ che fa sesso con Spiderman. Ci sono due bambini con scarafaggi finti su tutta la faccia e una tarantola gigante che striscia su un bambino con la tutina. E poi c’è Seven Super Girls, un canale che ha quasi 3 mila video caricati. A prima vista, sembrerebbe un canale porno di YouTube, come ce ne sono in abbondanza. In realtà, è uno dei principali a cui attingono i pedofili. Ogni bambino e bambina under 18 ha infatti un suo spazio. Apparentemente, fanno attività normali: vanno a scuola, al campo, si vestono, si divertono in piscina con gli amici.
Addentrandosi però nel canale, si scopre che d’innocente non c’è nulla. E’ tutto preparato. In uno di questi, una ragazza giovane lecca una torta alla panna: ha 138 milioni di visualizzazioni. In un secondo video, un bambino è legato nel suo letto, un vero e proprio bondage per pedofili. Ragazzi e ragazze vengono selezionate con uno stratagemma: devono infatti caricare un video e pronunciare la parola ‘Sax’, che somiglia appositamente a ‘Sex’. Insomma, è come se fossi tu a decidere di apparire in questo canale, che ha quasi sette milioni di abbonati. I video all’interno sono stati guardati 7,4 miliardi di volte.
Il ‘New York Times’, a questo proposito, scrive: “I canali Saks sono stati aperti nel 2008 da sette famiglie britanniche che, all’inizio dell’era di YouTube, volevano assicurarsi che i loro figli potessero guardare contenuti appropriati per la loro età. Dei sette, è rimasto solo Ian Rylett, attualmente il responsabile”. Di cui si sa, peraltro, poco: “Vive a Leeds, ha detto che produrre i canali è il suo lavoro a tempo pieno. Lui e un team di sei persone si occupano dei problemi di copyright, di cercare gli sponsor, di proporre i temi settimanali e organizzare il sito”.
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