La pandemia mondiale Covid-19 ha spinto numerose aziende a reinventarsi introducendo, laddove possibile, lo smart working.
Si tratta di un tipo di gestione del lavoro in cui la produttività non è legata al luogo in cui si trovano l’azienda o i suoi lavoratori. In altre parole, grazie a internet e agli strumenti digitali che semplificano la comunicazione e la gestione, i lavoratori possono collaborare al progetto aziendale anche se si trovano a distanze notevoli, non si incontrano mai, e non sono relegati alle tempistiche lavorative ma sulle contingenti esigenze richieste dal singolo progetto.
Un’azienda ha bisogno di una struttura organizzata e di una cultura aziendale specifica per trarre vantaggio dal lavoro agile.
E, soprattutto, gli imprenditori devono essere consapevoli del ruolo guida delle tecnologie per renderle redditizie. Gli strumenti digitali, come app mobili, piattaforme di co-working, social media, spazi cloud e così via, sono essenziali per coordinare e monitorare il team.
Multinazionali come Amazon e Dell hanno già fatto del lavoro in smart working uno degli elementi del loro successo.
I vantaggi dello smart working sono molteplici: a partire dalla conciliazione vita-lavoro, si riducono notevolmente i costi e i tempi per lo spostamento. Ma non solo, l’azienda trae molteplici vantaggi, a partire dall’aumento della produttività, riduzione dell’assenteismo, aumento della motivazione dei dipendenti. Anche la comunità ne trae vantaggio, in termini di riduzione notevole dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 e PM10.
Lavorare in remoto dà modo al dipendente di conciliare esigenze di vita lavorativa con quella professionale, garantendo flessibilità e autonomia nella gestione del tempo e del luogo di lavoro, consentendogli, attraverso gli strumenti forniti dall’azienda, di poter essere ugualmente produttivo.
L’utilizzo di strumenti tecnologici consente all’azienda di fare di più in minor tempo e di migliorare la comunicazione tra i diversi stakeholder e la loro attiva collaborazione.
Grazie alle tecnologie, i lavoratori smart possono condividere dati e accedere alle informazioni ogni volta che vogliono, senza fermarsi a svolgere il proprio lavoro. Questa accessibilità fa risparmiare tempo e semplifica l’attività di reporting.
Utilizzando lo smart working le aziende sono in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Inoltre, l’uso delle tecnologie li pone sempre un passo avanti rispetto ai concorrenti.
Il Gruppo Acea è stato tra i primi in Italia ad avviare sperimentazioni legate allo smart working, grazie alla partecipazione al progetto E.L.E.N.A., un’iniziativa europea promossa dalla Commissione e dalla Bei (Banca Europea per gli Investimenti) a sostegno del clima e dell’energia.
Una delle attività portate avanti da quest’iniziativa riguardava un esperimento pilota sul lavoro agile in una grande azienda italiana.
Il gruppo Acea è stato individuato per portare avanti questo esperimento molto interessante sullo smart working, della durata di 9 mesi (settembre 2016-giugno 2017), e che ha coinvolto circa 200 lavoratori Acea in smart working e circa 110 dipendenti che hanno continuato a lavorare in ufficio.
I risultati? I lavoratori agili hanno garantito una produttività maggiore del 3 – 4% rispetto ai secondi, con un tasso di assenze dal lavoro inferiore rispetto ai colleghi in ufficio, e una rinuncia ai permessi da 1,2 a 4,8 giorni.
La soddisfazione per il bilanciamento tra vita privata e lavoro è aumentata in media del 6,6%.
Lo smart working ha aumentato il benessere e la soddisfazione del lavoratore, e l’esito del progetto E.L.E.N.A. è stato pienamente soddisfacente.
Negli ultimi anni il Gruppo Acea, e contestualmente Acea Energia, ha investito fortemente sullo smart working, avviando nel 2018 il progetto Smart People, con il quale il lavoro agile è stato implementato in maniera strutturale all’interno dell’azienda.
Con la pandemia da Covid-19 la maggior parte dei dipendenti lavora in smart working tutti i giorni e dall’inizio del lockdown ad oggi sono state avviate oltre 86.000 call e video e circa 15.300 meeting virtuali ogni mese.
Il progetto, che offriva ai dipendenti la possibilità di lavorare da remoto un giorno a settimana, ha avuto sicuramente un impatto positivo, permettendo una migliore conciliazione vita-lavoro e un incremento della produttività.
Lavorare da remoto ha cambiato le abitudini di lavoro con ripercussioni anche sul maggiore utilizzo di energia e gas. Per questo diventa importante scegliere anche un’offerta luce e gas adatta ai nuovi stili di vita che consenta alle persone di risparmiare pur vivendo maggiormente gli spazi domestici.
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