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Categories: Ambiente

Smartphone per misurare le polveri sottili: l’idea di un’università tedesca

L’inquinamento soffoca sempre di più la vita quotidiana nelle nostre metropoli? Presto potremo misurare le polveri sottili con lo smartphone. A sostenerlo sono alcuni ricercatori dell’Istituto di tecnologia di Karlsruhe, in Germania, i quali stanno mettendo a punto uno strumento in grado di effettuare questo calcolo: considerando che le polveri sottili uccidono anche a basse dosi, non sorprende che la scienza sia costantemente alla ricerca di nuove soluzione tecnologiche per monitorare, e in seconda battuta anche contrastare, l’inquinamento atmosferico.

Per adesso possiamo accontentarci di conoscere con esattezza lo stato delle nostre città intossicate dallo smog, grazie ad un sensore ottico esterno collegato con la macchina fotografica incorporata negli smartphone. Secondo Matthias Budde, informatico e membro del gruppo di ricercatori teutonici che sta sviluppando il progetto, attraverso la luminosità dei pixel dei moderni videofonini presenti sul mercato, sarà possibile risalire alle quantità di sostanze inquinanti presenti nell’aria, semplicemente scattando una fotografia. Il limite attuale è che i sensori ottici non sono precisi come le apparecchiature specialistiche, e per ovviare alla minore affidabilità i ricercatori intendono compensare con un’alta densità di dati. Come? Attraverso una mappa formata da molte misurazioni di persone vicine tra loro.

Il team tedesco parla di misurazione partecipata, in cui sarà fondamentale l’apporto di un buon numero di cittadini interessati a monitorare l’inquinamento in varie zone della città, per poi condividere i dati raccolti. A questo scopo, i ricercatori pensano di applicare il sensore sullo smartphone con semplici magneti, e un’apposita app da scaricare. Per l’anno prossimo invece gli esperti dell’Istituto di tecnologia di Karlsruhe puntano a produrre un altro prototipo con lenti emisferiche: in ogni caso, i benefici di questo studio partecipato e collettivo potrebbero essere molti, tanto che le idee degli scienziati fioccano, allo scopo di unire sensibilità ambientale e persino divertimento per gli utenti possessori di uno smartphone. Il sensore ottico è solo il primo passo in questa direzione.

Giulio Ragni

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