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Smettere di fumare è possibile. Io l’ho fatto grazie a quel famoso libro di Allen Carr

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Di Ljupco Smokovski/Shutterstock.com[/didascalia]
Quello che è nato come uno gioco da ragazzina si è poi trasformato in una pessima abitudine durata 15 anni. Ma dopo infiniti tentativi di smettere falliti miseramente, con il libro di Allen Carr E’ facile smettere di fumare se sai come farlo è arrivata la svolta.
P.S. non fumo più da 7 anni.
P.P.S. ho amiche che hanno letto lo stesso libro e continuano beatamente a fumare come se nulla fosse, quindi vi voglio raccontare la mia esperienza e non di certo convincervi che questo sia un metodo infallibile per dire addio al fumo.
La prima volta che ho provato a fumare avevo forse 8 anni e con mia cugina a casa della nonna – dove c’è sempre più libertà senza l’occhio vigile della mamma – abbiamo provato a fumare… dei cotton fioc!
Di idee poco costruttive nell’innocenza dell’infanzia ne vengono a palate, ma sicuramente se abbiamo fatto questo “gioco” qualcuno ci avrà ispirato. Diciamo che negli anni ’80 e ’90 il fumo non era demonizzato come ora, ed erano molti i genitori che fumavano in casa senza farsi il minimo problema per le conseguenze sulla salute dei bambini (ndr i miei genitori non hanno mai fumato e li ringrazio infinitamente, ma c’erano tantissimi altri adulti da imitare).
I nostalgici dei dolci vintage ricorderanno poi che le sigarette ce le facevano persino mangiare!

Quindi ok, all’epoca c’era una sensibilità diversa sull’argomento.
Ma facciamo un salto avanti, quando a fumare ho cominciato davvero. Avevo 13 anni e uscivo in compagnia con amici alcuni della mia età, altri con qualche anno in più. Ovviamente nella mia confusissima testolina da adolescente imitare i più grandi era una cosa veramente figa e per sentirmi grande anche io ho cominciato a fumare, proprio come loro.
E pensare che non tutti fumavano: però guarda caso ho deciso di seguire l’esempio di quelli che mi sembravano i più tosti, così ribelli e adulti con quella sigaretta tra le labbra.
Beh ovviamente pessima scelta: dai primi “tiri” a diventare schiava di un’abitudine deleteria per il portafogli e soprattutto per la salute è stato un attimo.
Quando ho iniziato l’Università ho cominciato a pensare: prima o poi dovrei smettere. Mi ero anche prefissata come deadline i 25 anni, perché all’epoca pensavo che a quel punto sarei stata troppo grande per fare ancora cose stupide come fumare.
Invece i 25 sono arrivati e passati. Di cose stupide ne ho fatte ancora a tonnellate e non ho smesso di fumare. Avete presente il protagonista della Coscienza di Zeno che continua a spegnere la sua ultima sigaretta ancora e ancora? Ecco, ogni fumatore combatte continuamente contro questo vizio e soccombe moltissime volte nella sua carriera da tabagista.

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Di Dmytro Zinkevych/Shutterstock.com[/didascalia]
E lo stesso ho fatto io. Soffrivo di faringite cronica, e ogni tre o quattro mesi ero “obbligata” a smettere di fumare per almeno un paio di settimane. Ma puntualmente, appena stavo meglio, la voglia di compiere quel gesto assurdo era più forte di me e quel bastoncino puzzolente tornava tra le mie dita.
A 28 anni l’ennesima faringite e l’ennesimo stop forzato dal fumo. E quella volta ho anche deciso di leggere il libro di Allen Carr, E’ facile smettere di fumare se sai come farlo.
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Se sei un fumatore ne avrai sentito parlare di sicuro. E’ una specie di leggenda tramandata tra i tabagisti. O meglio, uno spauracchio.
Perché la cosa veramente assurda è che quando lo inizi a leggere HAI PAURA CHE FUNZIONI. E questo la dice lunga sul condizionamento mentale con cui il fumo ti si radica nel cervello.
Bene, io l’ho letto tutto fino alla fine. E mentre nei tentativi precedenti, passate le due settimane di mal di gola di fuoco, mi tornava sempre voglia di fumare, mentre leggevo il libro incredibilmente ho iniziato a guardare chi fumava con un certo senso di disgusto, e a chiedermi “Ma com’è possibile che qualcuno possa fare una cosa così stupida?”.
Non vi svelerò cosa si dice nel libro perché se veramente volete smettere di fumare ve lo dovete leggere. Tutto. Se non avete il coraggio di cominciarlo o lo abbandonate prima della fine, probabilmente non siete abbastanza motivati.
Ho delle amiche che l’hanno letto e continuano comunque a fumare. Ho anche amiche che hanno smesso semplicemente decidendo di smettere, spegnendo l’ultima sigaretta e non accendendone più un’altra.
Conosco chi ha provato con l’ipnosi, chi si è fatto fare una punturina nell’orecchio. A volte ha funzionato, altre no.
Il mio personale consiglio è: tieni duro 2 mesi. E’ questo il tempo che ci vuole per perdere la dipendenza psicologica. Perché la dipendenza fisica dal tabacco è veramente labile, quello che ti frega è l’abitudine, l’idea che la sigaretta corrisponda a una pausa, a una consolazione, a un momento conviviale.
Le conseguenze del fumo sulla salute, poi, le conosciamo tutti, ma finché fumiamo ce ne freghiamo, e quindi non te le starò a ripetere. Pensa allora che un fumatore nella sua vita manda letteralmente in fumo 80.000€. Pensa a quante cose potresti fare con tutti quei soldi!
Ma pensa soprattutto a quanto è bello essere liberi: niente più uscite fuori dal ristorante nel freddo glaciale di gennaio per fare due tiri tra una portata e l’altra; niente sortite sotto la pioggia a notte inoltrata perché hai finito le sigarette e ti devi assolutamente fumare l’ultima prima di andare a letto; niente più caccia folle alle monetine per soddisfare la tua dipendenza di fronte a un distributore automatico che non funziona quasi mai. Perché stai scegliendo di vivere schiavo?

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Di Ehab Edward/Shutterstock.com[/didascalia]

Maria T. Ferrari

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