Come si forma lo smog? Come lo si combatte? Domande forse banali ma che ben denunciano l’emergenza inquinamento in Italia: i rilevamenti dello smog in città hanno riportato numeri allarmanti, in misura ben superiore ai limiti consentiti, soprattutto in alcune città come Milano, e la cappa di alta pressione che oramai caratterizza molti mesi dell’anno, con assenza pressoché totale di piogge, non facilita affatto le amministrazioni comunali a far scendere le polveri sottili, a dispetto dei vari dispositivi anti-traffico e provvedimenti vari adottati, tra cui blocchi totali e addirittura divieti di uscire di casa. Da tempo sono scesi in campo per preservare la salute dei cittadini anche i ministeri della Salute e dell’Ambiente, i quali hanno congiuntamente diffuso un decalogo di consigli utili per affrontare questo delicato tema sullo smog che preoccupa sempre di più cittadini e amministratori locali.
Che cos’è lo smog? La ricerca sullo smog ha compiuto passi da gigante negli ultimi decenni, con l’avanzare sempre più drammatica di questa problematica soprattutto nelle grandi metropoli: questo termine di origine inglese, incrocio di smoke, ovvero ‘fumo’, e fog, ‘nebbia’, serve a indicare uno stato di inquinamento atmosferico che si manifesta con modalità appunto simili alla nebbia, alla foschia o alla caligine negli strati bassi dell’atmosfera, e che la popolazione avverte distintamente in condizioni di assenza di vento e di inversioni termiche alle basse quote. Nello smog di origine industriale tipico della prima metà del Novecento, quando veniva fatto un largo uso del carbone come combustibile, il particolato prodotto dalla sua combustione si combina con anidride solforosa e anidride solforica, e dopo l’incontro con l’acqua atmosferica formano acido solforoso e acido solforico. Invece nello smog fotochimico , un insieme di processi che coinvolgono ozono, ossidi di azoto e composti organici volatili, che rappresentano l’inquinamento standard dei nostri giorni, gli ossidi di azoto e i composti organici volatili emessi nell’atmosfera danno vita alla formazione di biossido di azoto, perossiacetilnitrato, perossibenzoilnitrato, aldeidi e centinaia di altre sostanze nocive per l’ambiente e la salute umana.
Alla base dello smog vi sono diversi fattori determinanti: innanzitutto cause naturali come il riscaldamento globale intensificato dai cambiamenti climatici influisce inevitabilmente sull’aumento dell’inquinamento atmosferico. Ma dalla ricerca sullo smog effettuata dagli scienziati emerge sempre più la responsabilità dell’uomo: le cause antropiche influenzano l’inquinamento contemporaneo ed anche gli effetti naturali prima indicati, come un serpente che si morde la coda. Tali azioni dell’uomo non riguardano solo gli scarichi industriali, l’uso dei veicoli a benzina o diesel, o il riscaldamento delle abitazioni, ma si traduce in decine di attività quotidiane, di uso comune, che sono poi l’oggetto principale dei consigli per combattere l’inquinamento diffusi dagli esperti dei due ministeri.
I due ministeri hanno divulgato questi 10 consigli pratici contro l’inquinamento atmosferico che riguardano tanto i trasporti quanto l’uso del riscaldamento: ecco i suggerimenti
– Usa i mezzi pubblici: evita di andare in auto se puoi
– Se proprio devi usare l’auto, non viaggiare da solo
– Se proprio non hai alternative a usare l’auto, rallenta di almeno 10 chilometri orari rispetto ai limiti di velocità
– Non parcheggiare in doppia fila: creare un ingorgo aumenta anche la tua esposizione all’aria inquinata
– Controlla che il riscaldamento sia spento prima di andare via dall’ufficio
– Chiudi il riscaldamento di casa se vai in vacanza: risparmi e riduci le emissioni
– Abbassa il riscaldamento di 1-2 gradi e, se fa freddo, metti un maglione in più
– Limita l’uso della legna per il riscaldamento
– Limita le attività sportive all’aria aperta
– Tieni al riparo in casa bambini, anziani e chi è affetto da patologie respiratorie nelle ore di maggior traffico
Non potendo vivere nell’eterna attesa di piogge che spazzano via la coltre di smog, con le amministrazioni comunali continuano a disporre blocchi del traffico, targhe alterne ed altro ancora, è evidente quanto sia necessario un maggiore sforzo da parte di tutti i cittadini: osservando il decalogo ministeriale, si può provare ad offrire il proprio contributo allo stesso tempo preservando la propria salute dai dannosi effetti delle polveri sottili.
Lo smog influisce pesantemente sulla salute umana, provocando attraverso le cosiddette polveri sottili presenti nell’aria che respiriamo una serie di malattie: da quelle più lievi come disturbi respiratori e irritazione agli occhi fino ad arrivare nel lungo periodo anche a patologie gravi come il cancro ai polmoni ed altre malattie respiratorie dall’impatto invalidante. Non sono ancora molto chiari gli effetti provocati da una esposizione a lungo raggio allo smog fotochimico, ma è crescente il sostegno scientifico alla la tesi secondo cui questo inquinamento tipico dei nostri giorni produca un’accelerazione nell’invecchiamento del tessuto polmonare a causa dell’ossidazione di alcuni composti nelle proteine: già accertati invece, causa sintomatologia molto estesa, effetti sulla salute quali fastidio al petto, tosse, mal di testa di tipologia cronica. Altro ancora deve essere comprovato dalla comunità scientifica, ma certo gli effetti dello smog sulla salute umana sono tutt’altro che irrilevanti.
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