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Testi a cura di Beatrice Elerdini e Gianluca Rini
Tra smog e salute c’è un rapporto molto stretto: sono diverse le malattie che l’inquinamento è capace di provocare e gli esperti hanno dimostrato che a volte gli effetti negativi dello smog sul nostro organismo si manifestano anche a poche ore di distanza dall’esposizione alle sostanze nocive. Anche se i rischi maggiori sono a carico dell’apparato respiratorio e di quello cardiocircolatorio, differenti altri apparati dell’organismo sono sottoposti continuamente all’esposizione a sostanze tossiche che hanno un effetto negativo sulla salute. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato la correlazione tra lo smog e alcune patologie, anche molto gravi. Vediamo nel dettaglio cosa accade al nostro organismo, quando ci esponiamo, per un tempo più o meno lungo, all’inquinamento atmosferico.
Smog e salute: i danni al cervello
Uno studio dell’Università di Lancaster ha scoperto che le particelle nocive che costituiscono lo smog sono in grado di raggiungere il cervello, danneggiandolo. In particolare hanno degli effetti negativi le particelle di ferro e degli altri metalli contenuti nei gas di scarico delle automobili. I ricercatori hanno effettuato uno studio su alcuni abitanti di Città del Messico e di Manchester e hanno scoperto, secondo i risultati pubblicati sulla rivista Pnas, che nel tessuto cerebrale dei soggetti erano presenti elevate quantità di nanoparticelle di ossidi di ferro create con la combustione. Inoltre sono state rilevate tracce di altri metalli che si trovano nelle marmitte catalitiche, come il platino. Queste particelle, in particolare, sono legate da alcuni studi all’insorgenza dell’Alzheimer.
Di recente uno studio statunitense, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Annals of Neurology, ha messo in evidenza che, con l’esposizione all’inquinamento, si registra un vero e proprio calo di materia bianca che è indice di un invecchiamento del cervello. In particolare è stato visto che, in presenza di un aumento di esposizione agli agenti inquinanti di 3.49 microgrammi per centimetro cubo, si può riscontrare un invecchiamento del cervello pari a 1 o 2 anni.
Smog e salute: le malattie respiratorie
Uno dei rischi maggiormente elevati che si corre con l’esposizione agli agenti inquinanti è rappresentato dalle malattie respiratorie. La correlazione tra i due aspetti è stata messa in evidenza più volte dagli esperti. Un recente congresso internazionale su asma bronchiale e BPCO, ad esempio, è stato utile per comprendere che il 15% delle malattie croniche che interessano l’apparato respiratorio è dovuto proprio allo smog.
Il CNR di Pisa, inoltre ha riferito, attraverso un’apposita ricerca, che c’è un legame ben preciso tra inquinamento atmosferico e morti per malattie respiratorie. Quando si verifica un picco di inquinamento, nei tre giorni successivi si registra un aumento delle morti del 2,3% nella stagione invernale e del 7,6% durante l’estate. Tra i soggetti che risentono particolarmente delle conseguenze dello smog ci sono gli adolescenti e le donne. In presenza di un traffico particolarmente intenso e continuo, l’incidenza della bronchite cronica negli adulti è dell’85%.
Smog e salute: il rischio di infarto
La situazione nel nostro Paese non è per niente positiva, come dimostra il dossier Mal’aria 2016 presentato di recente da Legambiente. Si assiste ad un continuo peggioramento della qualità dell’aria, che sarebbe responsabile anche del rischio di insorgenza di infarto. E’ stata una ricerca inglese a porre l’attenzione su questo aspetto. Lo studio è stato condotto dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine ed è stato pubblicato sul British Medical Journal. La ricerca si è basata sulle informazioni raccolte su 79.288 casi di infarto che sono avvenuti in Gran Bretagna tra il 2003 e il 2006 e dimostra che respirare aria inquinata può aumentare il rischio di infarto nel giro di sole sei ore. Aumenta, quindi, in poco tempo, dopo l’esposizione all’inquinamento, il rischio di avere un attacco di cuore.
Smog e salute: i problemi della pelle
Le polveri sottili hanno l’effetto negativo di alterare la barriera naturale a protezione della cute e di spingere le ghiandole sebacee a produrre sebo in grande quantità. Ecco perché l’inquinamento causa anche problemi della pelle, perché quest’ultima diventa facilmente più grassa e possono comparire delle irritazioni. Se si vive in un ambiente particolarmente inquinato, la pessima qualità dell’aria può avere degli effetti ancora più pesanti in presenza di disturbi come la dermatite atopica o l’acne.
Smog e salute: i problemi ai capelli
Anche i capelli risentono negativamente dell’inquinamento: si impregnano di sostanze nocive presenti nell’aria, diventando meno luminosi e invecchiando precocemente. Sovente cadono in quantità maggiore rispetto alla norma. Proprio per questo è importante che chi vive nelle città ad alto tasso di smog se ne prenda cura in maniera più attenta, applicando maschere rigeneranti e prodotti capaci di ridonare lucentezza alla chioma. In alcuni casi può essere utile assumere qualche integratore per limitarne la caduta eccessiva.
Smog e salute: l’infertilità maschile
Mentre l’opinione pubblica si interroga su cosa fare per cambiare rotta, emergono sempre più dati negativi sugli effetti che ha l’inquinamento sulla salute, anche in relazione ai problemi di infertilità maschile. Una ricerca italiana dell’Università del Sannio ha specificato che ci sarebbe una correlazione significativa tra la presenza nell’aria di agenti inquinanti e la scarsa qualità del liquido seminale. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Geochemical e ha permesso di confrontare i dati relativi alla qualità del liquido seminale di più di 1000 uomini con problemi di fertilità con la distribuzione dei metalli pesanti nell’ambiente. E’ stato visto che c’è un collegamento molto stretto tra infertilità e concentrazioni anomale di piombo e antimonio.
Smog e salute: gli effetti sulla gravidanza
Gli effetti nocivi dello smog si riflettono anche sulla gravidanza. Secondo numerosi studi scientifici infatti, l’esposizione prolungata delle mamme durante la gravidanza a elevati livelli di ozono, monossido di carbonio e PM 10 si associa a un ridotto peso alla nascita del neonato. La relazione esistente tra tempo di esposizione allo smog e peso del nascituro è inversamente proporzionale: tanto maggiore è l’esposizione tanto minore sarà il peso del bambino. Un altro studio condotto in Corea su 52.113 nascite ha evidenziato invece, che esiste un legame diretto tra livelli anche bassi di inquinanti atmosferici, al di sotto degli attuali standard, e nascite prima del termine. Infine, alcuni ricercatori americani hanno ipotizzato l’esistenza di una relazione tra la presenza di alcune alterazioni genetiche e di asma infantile e l’esposizione allo smog nel periodo della gravidanza.
Smog e salute: il diabete di tipo 2
Gli effetti nocivi dell’inquinamento non si riflettono soltanto sulla salute di cuore e polmoni, ma anche sul corretto funzionamento del pancreas e il conseguente assorbimento degli zuccheri. L’insulina, l’ormone secreto dal pancreas che ha l’onere di regolare il livello di zuccheri nel sangue, se è presente in scarsa quantità o è inefficace, porta al diabete (ecco i 10 sintomi per riconoscerlo). Secondo alcune ricerche, l’inquinamento atmosferico sembrerebbe legato all’insulinoresistenza, condizione che conduce al diabete di tipo 2. Uno studio pubblicato dal Centro tedesco per la ricerca sulle malattie ha evidenziato che l’esposizione prolungata dei bambini all’inquinamento da traffico è legato ad un rischio aumentato di sviluppare forme di insulinoresistenza. Al momento rimane un singolo studio, che necessita di ulteriori approfondimenti, perché si possa affermare con certezza che esista una relazione di causa-effetto diretta.
Smog e salute: il cancro
Nella relazione complicata tra smog e salute entra in gioco inevitabilmente anche il cancro. Il rapporto causa-effetto è ben noto da tempo, ma solo ultimamente è arrivata la prima conferma scientifica sugli effetti dell’inquinamento sul polmone. Lo studio in questione ha elaborato i dati ricavati dall’osservazione di 312.944 soggetti seguiti per 13 anni, in nove paesi europei. Ciò che ne è emerso è un legame stretto e inequivocabile tra tumore ed inquinamento: all’incremento dello smog, il rischio di tumore al polmone aumenta del 22% e del 18% per un incremento, rispettivamente, di 10 μg/m3 di PM10 e di 5 μg/m3 di PM2.5.