Non è la prima volta che ci occupiamo dello smog in Cina, poiché lo stato asiatico è da tempo considerato il più grande inquinatore del pianeta: mentre si moltiplicano documentari shock sugli effetti dell’inquinamento, giunge una buona ed inaspettata notizia, ovvero il miglioramento della qualità dell’aria nel Paese. Secondo i dati dell’Aie, l’Agenzia internazionale dell’energia, il consumo di carbon fossile è diminuito del 2,9 per cento, e lo scarico di Co2 nell’aria è sceso dello 0,8 per cento.
Il dato non è da sottovalutare, poiché per la prima volta la diminuzione dei gas serra non è legata alla crescita economica. Per gli esperti si tratta di una svolta di cultura politica ed economica: negli ultimi 40 anni, con l’eccezione dei periodi di grandi crisi, sviluppo e inquinamento sono andati di pari passo, invece ora appaiono disgiunti. Mentre l’economia cinese ha continuato a correre, seppure a ritmi meno vertiginosi, con tassi di crescita intorno al 6 e il 7 per cento, i livelli di Co2 nell’aria hanno cominciato lentamente a scendere, merito probabilmente anche degli accordi internazionali e delle pressioni dell’opinione pubblica, che stanno cominciando a sortire i loro effetti.
Secondo l’ultimo rapporto presentato alla conferenza di Lima nel dicembre 2014 da Germanwatch, un’organizzazione non governativa, la sola Cina copre il 23,43 per cento dei 32 miliardi di tonnellate di gas che affliggono l’atmosfera, frutto di una crescita economica inarrestabile che finora ha tenuto in scarsa considerazione gli effetti sull’ambiente. Ma che qualcosa stia cambiando lo dimostra anche l’autocritica del governo cinese, che lo scorso 8 marzo ha visto per la prima volta il premier cinese Li Kequiang dichiarare apertamente: ‘Il nostro governo è determinato a combattere lo smog. Ma i progressi che abbiamo fatto finora sono troppo limitati rispetto alle attese dei cittadini‘. E alcuni effetti pratici potrebbero essere immediati, come una maggiore severità nelle pene previste per chi inquina, e riuscire a mantenere fede, dopo il taglio dello 0,8 per cento del 2014, alla promessa di ridurre i livelli di Co2 del 3,1 per cento nel 2015.