Sono moltissimi gli uomini provenienti da ogni parte del mondo per aiutare nei soccorsi in Turchia e Siria ma ci sono episodi spiacevoli.
Infatti sembra che gli edifici compromessi dal violento sisma vengano demoliti prima di terminare le operazioni di soccorso dei sopravvissuti all’interno. Se fosse vero, si tratta di una cosa gravissima, analoga all’omicidio.
Sono passati pochi giorni dal devastante terremoto di magnitudo 7.9 che ha distrutto la Turchia meridionale e i territori siriani che si trovano al confine.
Non c’è stata una sola scossa ma uno sciame sismico che ne ha comprese due più violente e circa 200 scosse di assestamento. Queste ultime secondo gli esperti andranno avanti ancora per molto.
L’episodio passerà sicuramente alla storia come il terremoto peggiore dell’ultimo secolo, eguagliato solo da un sisma simile che si è verificato in Turchia alla fine degli anni Trenta.
Ora è lotta contro il tempo per salvare i sopravvissuti ma ci sono molte polemiche, infatti secondo alcuni le persone vengono tratte in salvo dopo troppe ore di intrappolamento sotto le macerie, questo significa che non ci sono abbastanza mani a cercare.
Le autorità dei Paesi coinvolti stanno lavorando notte e giorno per salvare vite umane poiché le aree colpite sono vere e proprie distese di detriti e ogni minuto piò essere prezioso.
Fra le terribili immagini di chi cerca di andare avanti in mezzo al disastro, sapendo che non ha più nulla, ci sono anche belle pagine come quelle dei soccorritori che traggono in salvo giovanissime vite come diversi neonati e bambini.
Ancora, però, ci sono anche notizie sconcertanti che riguarda alcune operazioni di soccorso portate a termine in maniera non idonea.
Come abbiamo detto a prendere parte alle operazioni di soccorso sono persone provenienti da tutto il mondo e fra queste ci sono i Vigili del Fuoco di Valladolid, un team spagnolo che ha denunciato che gli edifici vengono demoliti prima ancora che sia completato il recupero dei sopravvissuti.
L’episodio segnalato in particolare è avvenuto ad Adiyaman, una delle città più colpite. Uno dei pompieri ha dichiarato con amarezza:
“sono frustrato, ho visto demolire interi edifici in cui potevano esserci ancora centinaia di persone, in particolare in uno sapevamo essercene circa 180 e solo 10 sono stati salvate”.
Le vittime del sisma sono arrivate a essere circa 35mila, a diffondere la notizia è stato il presidente Erdogan e diverse agenzie di stampa, che hanno denunciato tuttavia un ritardo degli aiuti giunti per i soccorritori locali e una perdita di tempo che forse avrebbe potuto salvare molte vite.
In totale i soccorritori hanno tratto in salvo fino a oggi 8.000 persone, non sono poche ma in confronto al bilancio delle vittime sembrano davvero una quantità minima e chissà quanto aumenterà il dato relativo ai morti nelle prossime ore.
Per quanto riguarda i feriti, si parla di 81mila individui, trasferiti in tutti gli ospedali sicuri del Paese, ovvero quello che si trovano in zone non raggiunte dal sisma o comunque sono strutture valutate agibili.
Sono un centinaio i Paesi che stanno dimostrando solidarietà ai territori colpiti e il leader turco apprezza tutto ciò, tuttavia la notizia data dai Vigili del Fuoco spagnoli ha allertato tutti e ora si vigilerà per capire se veramente le operazioni di soccorso vengono effettuate con superficialità e con troppa fretta, tralasciando coloro che potrebbero avere ancora una chance di salvezza e invece vengono letteralmente uccisi.
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