Un giorno di qualche anno fa Timothy Lewis, scrittore e sceneggiatore del Texas, ha fatto un insolito ritrovamento: alcuni album pieni di cartoline appartenuti agli zii. Quelle cartoline erano state scritte per sessant’anni dal marito alla moglie, ogni venerdì, e contenevano piccole poesie d’amore, per mantenere saldo e sempre vivo un legame di anime che era durato decenni.
Da questa scoperta così particolare, Lewis ha deciso di ricavare un romanzo, uscito da poco in Italia con il titolo di “Solo una volta nella vita” per Giunti. Alla storia dei due innamorati Gabe e Huck se ne intreccia anche un’altra, quella di Adam, agente immobiliare che si imbatte quasi per caso negli album e, attraverso la narrazione della giovane Yevette, nipote adottiva degli Alexander, finisce per ripercorrere passo dopo passo una romantica e avvincente relazione durata sessant’anni, come nella realtà. Il gioco di intrecci tra presente e passato, le vicende degli uni e degli altri, rende il libro originale nel genere, cosicché non ci si annoia durante la lettura, dovendo tenere il filo degli avvenimenti saltando avanti e indietro nelle epoche.
Interessante è anche il contesto in cui il romanzo è ambientato: l’America dagli anni Venti in poi, quando il proibizionismo era ancora presente (ma non di rado boicottato), i pantaloni per le donne dovevano considerarsi un azzardo e ancora più scandalosi erano i concorsi di bellezza in costume. Quelli furono anche gli anni del boom economico e delle grandi compagnie petrolifere, del crescere spasmodico delle città in corsa verso il progresso e di quel fare carriera così facilmente che oggi non appartiene più al nostro mondo. In un certo senso, un’epoca lontana per cui qualche lettore potrebbe provare un po’ di nostalgia.
Il cuore del romanzo è tuttavia il legame indissolubile tra i due protagonisti del libro, esploso come un fuoco d’artificio già al primo, fugace incontro, e mai assopito: due anime gemelle, le chiama Lewis utilizzando un termine inflazionato dalla narrativa moderna, ma in questo caso non fuori luogo. Perché di fatto, ciò che Adam cerca, scavando nella memoria delle cartoline, è proprio quel qualcosa che in fondo tutti vorrebbero conoscere: qual è il segreto per far durare un amore? Quale la chiave per superare e sconfiggere ciò che Gabe Alexander chiamava la Lunga Divisione, alla fine della quale c’è sempre la separazione degli amanti? Forse, alla fine del libro – e di una profonda riflessione – Adam troverà le sue risposte, per fornirle a quei lettori che ancora si interessano al concetto di amore inteso come qualcosa che dura, per tutta la vita e magari oltre.
Informazioni utili: www.giunti.it