Sondaggi, anche gli italiani non promuovono il governo sulla manovra

Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, che volano ancora nei sondaggi (per lo meno in quello di Quorum/YouTrend per Sky Tg24), hanno la benedizione degli italiani anche per quanto riguarda l’operato del governo che, però, non è promosso a pieni voti come quello di Mario Draghi. Bene, dicono, nella politica estera, un po’ meno sui temi che riguardano l’economia, l’immigrazione, l’energia e anche l’ambiente.

Meloni Salvini e Tajani
Meloni, Salvini e Tajani in Parlamento – Nanopress.it

Per quanto concerne, poi, la manovra finanziaria, tra gli aspetti più positivi secondo gli intervistati dall’istituto di ricerca c’è sicuramente l’abbassamento dell’Iva su prodotti come assorbenti e pannolini, la cosiddetta tampon tax, o l’abolizione del reddito di cittadinanza, un po’, invece, per la marcia indietro con l’obbligo all’utilizzo del Pos sopra i 60 euro, misura che è anche cambiata in corso d’opera.

Gli italiani bocciano parte della manovra del governo Meloni, che ha comunque una maggioranza di giudizi positivi

Il governo di Giorgia Meloni piace agli italiani, per lo meno piace al 46% degli intervistati (che sono 800) da Quorum/Youtrend per Sky Tg24. I sondaggisti hanno, infatti, domandato alle persone se consideravano l’operato dell’esecutivo in carica positivo o no, e poco meno di uno su due ha detto che sì, stanno facendo bene. Per il 41%, però, il giudizio è negativo, mentre il 13% non sa dare una risposta. Bene sì, ma non benissimo considerato che, il suo predecessore, Mario Draghi, poteva godere di un consenso molto più ampio.

Infatti, ci sono dei temi su cui il giudizio per il governo di centrodestra è un po’ carente, quasi a tutto a dire il vero considerato che solo in politica estera i feedback positivi sono più alti di quelli negativi. Per esempio, sul capitolo immigrazione, economia, ambiente ed energia, che invece non piacciono a quasi la metà degli italiani.

Nel merito, poi, della manovra e dei provvedimenti che verranno approvati entro il 31 dicembre. Per il 75% degli intervistati, la scelta di abbassare l’Iva al 5% sugli assorbenti, i pannolini e i prodotti per i neonati, la cosiddetta tampon tax, è stata la più giusta, ma viene considerato corretto dal 54% anche aver deciso di abolire dal primo gennaio 2024 il reddito di cittadinanza, bene anche il contrasto al caro bollette, un po’ meno l’eliminazione del bonus cultura di 500 euro per i diciottenni, che non piace al 54%, e anche la decisione di alzare il tetto affinché i commercianti debbano obbligatoriamente accettare il pagamento con carte e bancomat, che invece solo il 29% giudica giusto e contro un 60% che la pensa in maniera opposta.

Quanto alle priorità degli italiani per l’anno nuovo: il 23% ritiene che sia fondamentale arrivare a una fine della crisi energetica, e la stessa percentuale ha dato più importanza alla conclusione della guerra in Ucraina. Al terzo posto, poi, c’è il taglio delle tasse, priorità per il 21% degli intervistati, mentre per il 10% ci devono essere maggiori opportunità per i giovani e per il 9% la difesa del lavoro.

Zelensky
Volodymyr Zelensky – Nanopress.it

A due anni dallo scoppio della pandemia di Covid, il 6% crede che la fine dell’emergenza sia da considerarsi vitale, il 5%, invece, pensa che sia più importante la stabilità politica in Italia e, ancora, il 2% ritiene una priorità la parità tra uomo e donna.

I temi, invece, su cui ci si dovrebbe concentrare dall’esecutivo sono la sanità, l’economia e l’energia, ma ha un ruolo fondamentale anche l’ambiente. Un po’ meno rilevanti sono l’immigrazione, la giustizia, la scuola e l’università, le infrastrutture, le riforme istituzionali e, infine, la politica estera. Obiettivi su cui, tra l’altro, da Palazzo Chigi e dalla maggioranza di centrodestra hanno già dato in parte delle risposte, tranne sulla sanità.

Tra le misure che sono considerate delle priorità c’è la riduzione dei costi delle bollette e della benzina, scelta da quasi un terzo degli intervistati, ma anche l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, indicata dal 54%, e la lotta all’evasione fiscale, che si piazza sul gradino più basso del podio con il 43%. Sono percepiti, al momento, come meno importanti, ma comunque da non sottovalutare: l’aumento delle pensioni minime, il contrasto all’immigrazione clandestina, la difesa del made in Italy, l’aumento del finanziamento alla ricerca scientifica e la progettazione di nuove grandi opere infrastrutturali.

Nel mondo lavoro, fondamentali per gli italiani ci sono l’introduzione di un salario minimo, provvedimento che il governo ha già bocciato, e il sostegno alle imprese per la creazione di nuovi posti di lavoro. A queste seguono il contrasto al lavoro nero e irregolare e la riduzione del cuneo fiscale, ma importanza viene data anche al tema della sicurezza, a quello del potenziamento centri per l’impiego, allo smart working e all’estensione della flat tax per le partite Iva.

Pos
Un pagamento POS con carta di credito – Nanopress.it

In conclusione, il sondaggio di Quorum/YouTrend per Sky Tg24 ha evidenziato come il 67% degli intervistati utilizzi i contanti per i pagamenti sotto i 5 euro, mentre il 60% giù preferisce usare le carte o i bancomat se la cifra va dai 20 ai 50 euro, percentuale che aumenta con i pagamenti sopra i 100 euro arrivando al 76%.

Sondaggi, Meloni doppia il M5s e vola al 33%. La Lega è oltre il 9%

Quanto ai sondaggi politici veri e propri, stando alle rilevazioni dell’istituto di ricerca di Lorenzo Pregliasco, la prima presidentessa del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana e il suo FdI spicca un volo e arriva al 33% dei consensi, quasi il doppio di quelli su cui, invece, può contare il MoVimento 5 stelle e Giuseppe Conte, fotografato dal sondaggio di Quorum/YouTrend al 16,7%.

Meloni
Giorgia Meloni – Nanopress.it

Ancora buio pesto per il Partito democratico di Enrico Letta ora al 15,4% –che deve fare i conti, ora, anche con lo scandalo Qatargate in cui pare siano coinvolti anche degli esponenti dem, che oggi sono stati sospesi dal comitato di garanzia dello schieramento (è successo ad Andrea Cozzolino). Cresce, comunque, anche la Lega di Matteo Salvini, che arriva al 9,1% e stacca di qualche decimale il terzo polo di Azione e Italia Viva quindi di Carlo Calenda e Matteo Renzi, ora all’8,5%.

Forza Italia di Silvio Berlusconi, che pure nel governo esprime il titolare della Farnesina, Antonio Tajani, è data al 6% dai sondaggisti, molto al di sotto del risultato che hanno ottenuto nelle elezioni politiche del 25 settembre. Ecco, a proposito, perde qualcosa anche l’alleanza tra Europa Verde e Sinistra Italiana di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, ora al 3,1% (sarà il caso di Aboubakar Soumahoro ad aver contribuito a questa discesa negli inferi? Chissà).

Sotto la soglia di sbarramento (ancora) Italexit per l’Italia di Gianluigi Paragone (che ha cambiato nome nel frattempo), che supera +Europa di Benedetto Della Vedova ed Emma Bonino: al 2,4% è dato il movimento dell’ex senatore pentastellato, all’1,9%, invece, ci sono gli ex radicali, appena lo 0,1% in più rispetto a Unione Popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Chiude il quadro, poi, Noi Moderati di Maurizio Lupi, ultima forza dell’esecutivo, che rispetto alle politiche è cresciuta dello 0,1% ed è ora all’1,1%.

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