[didascalia fornitore=”ansa”]Il candidato alla presidenza della Regione siciliana del M5S Giancarlo Cancelleri[/didascalia]
La data delle elezioni regionali siciliane è il 5 novembre prossimo e siamo andati a cercare nuovi sondaggi in merito alla popolarità dei candidati alla poltrona di presidente. Dai dati esposti in seguito alle analisi dell’Istituto Demopolis svolti per il quotidiano La Sicilia di Catania, vediamo chiaramente che, se dovessero essere confermate queste proiezioni, le elezioni regionali siciliane del 5 novembre vedrebbero due contendenti sfidarsi in un quasi testa a testa.
Giancarlo Cancelleri e Nello Musumeci sono i favoriti in questa tornata elettorale in Sicilia: in buona sostanza i sondaggi parlano di un testa a testa con un solo punto di scarto tra il candidato del Movimento 5 stelle e quello del centrodestra.
Secondo i sondaggi Giancarlo Cancelleri arriverebbe a prendere il 35% delle preferenze isolane, contro il 34% di Nello Musumeci. Staccato di un bel po’ dai due al vertice appare il candidato del centrosinistra Fabrizio Micari, che guadagna un 22%, mentre l’uomo sostenuto dalla sinistra, Claudio Fava, riesce a raccogliere solo un misero 6%.
Stesso schema per ciò che concerne il senso di affidabilità dei candidati, secondo il sondaggio l’elettorato considera più affidabile il pentastellato Cancelleri (43%), che troviamo prima di Musumeci (40%), Micari (38%) e Fava (29%).
Per quanto riguarda invece la popolarità tra gli elettori dei quattro principali candidati governatori dell’ARS, nel sondaggio Demopolis dà al primo posto Musumeci (79%), seguito da Fava (60%), il terzo posto è occupato da Cancelleri (58%) e in ultimo troviamo il candidato del centrosinistra Micari (25%).
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/politica/2017/09/05/elezioni-regionali-in-sicilia-candidati-e-quando-si-vota-per-il-presidente-e-i-deputati-dell-ars/183283/” testo=”CHI SONO TUTTI I CANDIDATI AL GOVERNO DELLA REGIONE SICILIA”]
Ultimo dato di questi sondaggi, ma significativo di questo nuovo appuntamento con le urne, riguarda il pericolo dell’astensionismo. Secondo le ultime rilevazioni sulle previsioni di voto, il rischio è che oltre il 56% degli aventi diritto diserti le urne. Se davvero così fosse, soltanto 2,1 milioni elettori si recherebbero ai seggi, contro i 4,6 milioni di aventi diritto.