Secondo dei recenti sondaggi sul livello di gradimento dei sindaci italiani, il più apprezzato risulta Giuseppe Sala.
In calo le percentuali a favore di Roberto Gualtieri, sindaco di Roma. L’analisi però ha preso in osservazione anche le governance dei presidenti di Regione e in questo caso abbiamo un largo consenso verso Stefano Bonaccini dell’Emilia Romagna con il 69% delle preferenze.
Sono stati diffusi i dati del Governance Poll 2023, sondaggio realizzato per il 19esimo anno consecutivo dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore. Questo prende in osservazione le preferenze del popolo italiano verso i primi cittadini delle varie principali città della penisola ma anche verso i governatori delle regioni.
A spiccare nei risultati di quest’anno è la larga preferenza per il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che risulta essere il più amato. Il primo cittadino ha un consenso che ha raggiunto l’importante percentuale del 65%, dato che lo ha portato a classificarsi in prima posizione, dietro a un podio che anche l’anno scorso era composto da Marco Fioravanti di Ascoli Piceno con il 64,5% e Antonio De Caro di Bari con il 64%, ma a posti invertiti.
Il consenso di Sala è in crescita di oltre 7 punti percentuali e, dati alla mano, nessun altro sindaco di centrosinistra sembrerebbe lavorare meglio di lui. Invece per il centrodestra il migliore è risultato essere Luigi Brugnaro, a Venezia, con un consenso del 63%. Anche qui abbiamo un aumento importante del 9% dei consensi.
Nella top 10 dei primi sindaci, dopo le città di Milano, Bari e Venezia troviamo Firenze, sotto la guida di Dario Nardella che ha ottenuto il 61% di gradimento. Proseguendo nella classifica poi troviamo al 16esimo posto Gaetano Manfredi di Napoli e Marco Bucci di Genova, entrambi con il 56,5%.
Torino, con Stefano Lo Russo è 47esimo, molti a questo punto si chiederanno in che posizione si trova il primo cittadino della Capitale. Roberto Gualtieri è in forte calo di oltre 10 punti rispetto al giorno in cui è stato eletto succedendo a Virginia Raggi. Nel sondaggio è 67esimo con il 50% mentre sono 29 i sindaci che hanno migliorato le performance di gradimento rispetto al dato elettorale.
Fra gli altri capoluoghi di regione, segnaliamo Matteo Lepore di Bologna al 16esimo posto e Roberto Lagalla di Palermo al 54esimo.
Veniamo ora alle percentuali che riguardano i governatori di regione ed è di certo opportuno spendere due parole in più per quello che abbiamo avuto modo di conoscere più a fondo nell’ultimo periodo, Stefano Bonaccini.
A capo dell’Emilia Romagna, si è battuto – e lo sta ancora facendo – in prima linea per risollevare i territori colpiti dall’alluvione collaborando per redigere una lista approfondita e aggiornata degli interventi di ricostruzione, in collaborazione con il commissario alla ricostruzione eletto da poco, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Bonaccini è l’unico governatore di centrosinistra a crescere nei punti, con un gradimento personale che supera il 17%.
Il suo impegno nell’essere al fianco di chi ha perso tutto, ha contribuito a migliorare la sua immagine e infatti è il governatore più apprezzato con il 69% delle preferenze, superando Luca Zaia del Veneto che invece ha il 68,5%.
A seguire c’è Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia con il 64%.
Fra gli eletti di centrodestra, in crescita rispetto al giorno delle elezioni è Renato Schifani, presidente della regione Sicilia, all’11esimo posto del sondaggio, appena sopra ai parimerito Roberto Occhiuto della Calabria e Giovanni Toti della Liguria, anche loro di centrodestra.
Sotto di loro ancora una coppia dello stesso schieramento, Attilio Fondana della Lombardia e Alberto Cirio del Piemonte, con poco più del 56% di gradimento.
Diamo uno sguardo anche alla top 10 dei governatori delle regioni italiane. A spiccare è il nome di Vincenzo De Luca, presidente della Campania, che pur perdendo 15 punti del suo gradimento personale ha comunque ottenuto un largo consenso e si trova al nono posto con il 54,5% delle preferenze.
C’è poi il relativamente nuovo governatore del Lazio, Francesco Rocca che consolida il suo risultato elettorale di febbraio e conquista la decima posizione con il 54% del gradimento.
“Abbiamo evidenziato con questo sondaggio, che nel giudizio del popolo cala il pregiudizio dell’appartenenza politica. Chi ci governa viene analizzato per la sua attività amministrativa e non per lo schieramento” ha osservato il direttore di Noto Sondaggi, Antonio Noto.
Il Governance Poll viene realizzato su un campione di cittadini in tutti i Comuni italiani ed è un punto di riferimento importante per capire l’andamento della situazione politica in Italia mappando l’indice di preferenza praticamente di ogni angolo della penisola.
“Il fatto che i vincitori del sondaggio del 2023 (Sala e Bonaccini) appartengano a uno schieramento diverso da quello della maggioranza di governo, dimostra come i cittadini guardino alle capacità di gestione comportate dal ruolo piuttosto che al partito di appartenenza“.
Stando a questa valutazione in pratica, Bonaccini e Sala non sono uniti dal fatto di essere entrambi di centrosinistra, ma perché sono percepiti come difensori dell’opinione pubblica, indipendentemente dalla loro idea di fare politica. Al primo posto vengono messi i cittadini e i loro interessi, e questo si sente.
“In ogni ambito credo, sia questo il fattore che decreta il successo del consenso, ovvero quanto teniamo agli interessi di chi in qualche modo dipende da noi” ha concluso il direttore in una nota a commento dei risultati del sondaggio resi pubblici oggi.
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