I sondaggi di Termometro politico vanno in controtendenza. Certo non ridimensionano la prima posizioni del partito della presidentessa del Consiglio, Giorgia Meloni, e quindi Fratelli d’Italia, ma lo fotografano a meno del 30%. Non solo, però, perché il Partito democratico è ancora secondo – seppur in calo – e non ha ancora ceduto il passo al MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte.
Quattro italiani su dieci, inoltre, credono che in Italia ci siano troppi migranti, e questo spiegherebbe anche il risultato della coalizione della maggioranza di governo, ben oltre il 40% dei consensi. Fuori dalla politica, sono quasi il 50% degli intervistati a credere che il Mondiale in Qatar, iniziato proprio oggi con la partita inaugurale dei padroni di casa contro l’Ecuador, siano stati un errore.
Giorgia Meloni, anche da presidentessa del Consiglio, non perde consenso, anzi lo acquista. Certo, ci sono sondaggi che danno Fratelli d’Italia oltre il 30%, ma ce ne sono altri, come quello di Termometro politico, che fermano l’ascesa del partito della premier sotto, e precisamente al 28,8%. Che sarà mai, però, quando si vola così tanto (e non avendo fatto granché del programma che si era proposto agli italiani in campagna elettorale)?
Niente, appunto, specialmente perché anche come coalizione del centrodestra, la maggioranza di governo si attesta intorno al 44,7%, data anche dall’8,2% della Lega di Matteo Salvini e dal 6,6% di Forza Italia di Silvio Berlusconi. Loro no, che non stanno vivendo proprio un periodo magnifico, superate entrambe dal terzo polo di Azione e Italia Viva di Carlo Calenda e Matteo Renzi, stabile invece all’8,4% dei consensi.
A scendere è il Partito democratico di Enrico Letta, fotografato al 17%. Se in altre rilevazioni il MoVimento 5 stelle ha superato lo schieramento dem, che il 19 febbraio dovrà votare ufficialmente il nuovo segretario, quelle di Termometro politico li danno ancora in vantaggio di appena lo 0,4% rispetto ai pentastellati guidati dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte (che è al 16,6% ed è in crescita). Tra i partiti, poi, sopra la soglia di sbarramento, l’alleanza Sinistra Italiana ed Europa Verde di Nicola Fratoianni, Eleonora Evi e Angelo Bonelli, stabili al 3,5% dei consensi.
Chi non ce l’ha fatta alle elezioni del 25 settembre, ancora, non ce la farebbe neanche ora, a quasi due mesi dalla chiamata alle urne. +Europa di Benedetta Della Vedova ed Emma Bonino è al 2,7%, Italexit per l’Italia di Gianluigi Paragone è al 2,1%, mentre Unione Popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris è all’1,7%. A chiudere il cerchio Italia Sovrana di Marco Rizzo all’1,5%.
Quanto alle politiche che, finora, ha messo sul piatto il governo Meloni, è piaciuta parecchio la mossa di bloccare le navi delle Ong. Secondo i dati raccolti tra il 15 e il 17 novembre, infatti, per quasi quattro italiani su dieci ci sono troppi migranti nel nostro Paese. Il 13,7% chiede il blocco dei nuovi arrivi, mentre per il 26% si dovrebbe attuare delle politiche per convincerli a tornare nei Paesi di origine; il 25% ritiene che il problema non sia il loro numero ma la mancanza di integrazione e adattamento alla cultura italiana che creerebbe problemi di convivenza.
Per il 27,8% degli intervistati, l’immigrazione è una falsa emergenza considerando che i migranti e gli immigrati creano molti problemi di quello che si vuol far credere. Il 5,6% vorrebbe, infine, più immigrati per combattere la crisi demografica che stiamo vivendo.
Sul capitolo della guerra in Ucraina, gli italiani sono convinti che gli aiuti che sono arrivati al Paese di Volodymyr Zelensky, invaso dalle forze armate della Russia di Vladimir Putin, da parte di Stati Uniti, Nato e Unione europea siano stati determinanti sia in senso positivo, sia in senso negativo. Per il 45,1%, l’Occidente ha causato l’inizio del conflitto e oggi sta ostacolando la pace, per il 37%, invece, gli aiuti servono per resistere e liberare i territori occupati. Solo il 10,5% pensa che la guerra sarebbe scoppiata ugualmente e avrebbe un andamento simile anche senza tali interventi.
A conclusione dei sondaggi di natura politica, è stato chiesto agli intervistati se fossero d’accordo sull’installazione di centrali nucleari in Italia, e quasi un italiano su due ha detto di esserlo. L’altra metà, invece, è divisa (stavolta non equamente) tra il 31,4% di chi è contrario e il 14,5% di chi pensa che non sarebbe mai dovute essere smantellate e ritiene che i tempi per la costruzione di nuove siano lunghi e troppo costosi.
Passando ad argomenti (più o meno) più frivoli, per gli italiani, esattamente come per l’ex presidente della Fifa, Joseph Blatter, i Mondiali in Qatar – che sono iniziati proprio oggi con la cerimonia d’apertura e la sconfitta del Paese ospitante da parte dell’Ecuador –, sono stati un errore.
Per il 48,2%, nello specifico, la competizione non si sarebbe dovuta tenere in quel Paese, e la scelta è stata tra le peggiori prese dalla federazione internazionale di calcio. Il 23,1% afferma che sì, l’assegnazione non è stata tra le migliori decisioni prese, ma ora sono un dato di fatto ed è “inutile stupirsi” perché da sempre la Fifa predilige gli affari ai diritti umani. In conclusione, per il 21,2%, invece, la condanna del Qatar è da ritenersi ipocrita, perché altre edizioni delle coppe del mondo si sono tenute in Stati non democratici. Non solo, per loro si dovrebbe separare la politica dal calcio.
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