I sondaggi politici relativi all’M5S di oggi danno un quadro della situazione non molto positivo per il movimento di Beppe Grillo. Lo dimostrano i dati raccolti da Ipsos e dal suo amministratore delegato Nando Pagnoncelli, che parlano di un parere negativo proveniente dal 71% dei nostri connazionali. Un quinto di coloro che hanno votato per il Movimento 5 Stelle è, infatti, scontento dell’operato dei parlamentari e, a tre mesi di distanza dalle ultime elezioni europee, che avevano già registrato dei risultati non troppo positivi per il M5S, solo un elettore su quattro (il 26%) considera positive le azioni del movimento.
A tutto questo ha sicuramente contribuito l’atteggiamento del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha portato avanti un modo di fare politica incentrato su alcune riforme che vanno nella direzione auspicata dall’opinione pubblica e allo stesso tempo, a volte, sono simili a quelle proposte più volte dal Movimento 5 Stelle.
I dati
Beppe Grillo, a differenza di quanto avveniva in passato, non risulta tra i leader politici maggiormente apprezzati in questo momento in Italia. Secondo il 54% dei nostri connazionali, il M5S non è riuscito a svecchiare la politica prima di Renzi. Il 54% degli intervistati sostiene che sono troppe le polemiche e poche le azioni concrete. Per il 57% inoltre i cittadini non verrebbero coinvolti attivamente nelle decisioni da prendere. Il 46% degli intervistati pensa che le proposte portate avanti dal Movimento 5 Stelle siano poco coerenti e utili solo per aumentare il consenso. Tutto questo porta il movimento di Grillo ad essere apprezzato soprattutto da disoccupati, casalinghe e lavoratori autonomi, i soggetti maggiormente predisposti alla crisi economica.
Le difficoltà del Movimento 5 Stelle
Per questi motivi il movimento politico di Grillo si trova in questo momento in una posizione molto delicata. E’ riuscito, infatti, a creare le basi per intraprendere un percorso di cambiamento politico e sociale nel nostro Paese, ma allo stesso tempo non è aiutato dal parere degli italiani. Le riforme proposte dal movimento, secondo il 39% di chi ha risposto al sondaggio, non vengono viste come parte di un progetto molto più ampio a causa della “non corretta informazione” che sarebbe effettuata dai media. Ma bisogna anche ricordare che portare avanti le riforme significa anche avere i numeri giusti nelle Aule del Parlamento, un percorso che, per essere attuato, deve prevedere anche la presenza di alleanze politiche. E questo non farebbe altro che far somigliare il M5S ad un partito tradizionale, un punto sul quale gli esponenti del movimento sono stati sempre chiari.
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