Non ci sono decreti anti-rave che tengano, inizi un po’ in sordina o ministri della Giustizia, leggasi Carlo Nordio, che sembrano essere stati messi al posto sbagliato nel momento giusto. Giorgia Meloni, prima presidentessa del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana, continua a volare nei sondaggi e a trascinare con sé anche il suo Fratelli d’Italia e l’intera coalizione di centrodestra.
La politica più votata alle elezioni del 25 settembre cresce ancora di più guadagnando terreno su tutti gli altri che o sono fermi o perdono punti percentuali, e tanti. Ne sanno qualcosa soprattutto da Forza Italia di Silvio Berlusconi e, in misura minore, anche dal Partito democratico di Enrico Letta – anche se quella è una storia un po’ a parte. A rivelarlo è la Supermedia di YouTrend per Agi, in cui torna ad affacciarsi anche Unione Popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Nella lunghissima intervista a corredo del nuovo libro di Bruno Vespa, “La grande tempesta – Mussolini, la guerra civile. Putin, il ricatto energetico. La Nazione di Giorgia Meloni“, la presidentessa del Consiglio ha detto, come prima cosa, che lei sarà una capa di governo diversa, nel senso che non avrà nessun timore di non essere rieletta, e farà le cose come si devono fare senza tenere conto dei sondaggi.
Eppure, secondo noi, qualche sbirciatina, di tanto in tanto, la darà, specie perché ormai la leader di Fratelli d’Italia è la regina indiscussa. Se già prima delle elezioni politiche del 25 settembre Meloni volava e staccava tutti, adesso, secondo la Supermedia di YouTrend per Agi – che altro non fa se non calcolare la media ponderata delle rilevazioni che vanno, in questo caso, dal 20 ottobre al 2 novembre -, la premier in due settimane ha guadagnato 1,5 punti percentuali, arrivando al 28,7%.
Guardando solo il gradimento per sé stessa, poi, le cose vanno anche meglio: perché a più della metà degli italiani la capa dell’esecutivo piace e anche tanto. E questo nonostante il decreto anti-rave criticato pubblicamente dalle opposizioni, ma che vorrebbero cambiare anche da Forza Italia. Ecco, a proposito del partito di Silvio Berlusconi, terzo schieramento della maggioranza di governo e quindi alleato di FdI, è sicuramente quello che ha perso di più.
Nel giro di quindici giorni, gli azzurri sono scesi fino al 6,8% contro il 7,4% di prima, facendo quindi aumentare il gap soprattutto con il terzo polo di Azione e Italia Viva e quindi di Carlo Calenda e Matteo Renzi che, nonostante abbiano perso anche loro lo 0,2%, si confermano la quinta forza con l’8%, appena 0,4 punti percentuali in meno della Lega di Matteo Salvini, stabile all’8,4% e ai gradini del podio.
Podio in cui si contendono la seconda e la terza posizione il Partito democratico del segretario (ancora per poco) Enrico Letta e il MoVimento 5 stelle di Giuseppe Conte. Per quanto riguarda i dem, in fibrillazione per il Congresso e anche per quelle che saranno le alleanze per le regionali nel Lazio prima e in Lombardia poi, in due settimane hanno perso solo lo 0,3% dei consensi, arrivando al 17,4% totale. I pentastellati dell’Avvocato del popolo, invece, cedono appena lo 0,1% alle altre compagini e si attestano al 16,6%.
Tra le altre forze parlamentari, l’alleanza di Europa Verde con Sinistra Italiana perde 0,1 punti percentuali e va al 3,8%, stessa cosa di +Europa, al momento fotografata dalla Supermedia al 2,8% dei consensi, il gruppo di Maurizio Lupi, Noi Moderati, rimane stabile all’1%.
L’unico a guadagnare, assieme a Meloni chiaramente, è Italexit per l’Italia di Gianluigi Paragone, che non è riuscita a entrare in Parlamento per un soffio e ora viaggia sul 2,4%. Ma anche Unione Popolare di Luigi De Magistris torna a fare capolino nei sondaggi con l’1,5% dei consensi.
Per quanto riguarda le coalizioni, si deve tenere conto di come si sono presentate alle elezioni politiche e non, come pare, potranno invece unirsi in vista delle prossime consultazioni popolari (e di cui, ancora, comunque non si sa nulla). Ecco, la maggioranza di centrodestra, che ha espresso il governo, guadagna lo 0,6% in più e si porta al 44,8%, soprattutto grazie agli ottimi risultati di Fratelli d’Italia.
Il centrosinistra, dal canto suo, cede lo 0,4% e arriva al 24,4%, per gli altri abbiamo già detto, tranne per tutta quella serie di partiti che sono sotto l’1% e che, insieme, arriverebbero al 2,3%, esattamente come due settimane fa però.
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