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I sondaggi politici 2014, secondo l’Atlante Politico di Demos, vedono una situazione di crescita per il PD, il cui consenso è arrivato oltre il 41% e si conferma il partito più forte dal punto di vista elettorale. Gli altri schieramenti politici, invece, sembrano rimanere piuttosto lontani. Il Movimento 5 Stelle rimane intorno al 20%. La Lega è in crescita e arriva a circa il 9%. Crescono i Fratelli d’Italia, che arrivano a meno del 4%, ma riescono a superare il Nuovo Centrodestra. Quest’ultimo, insieme all’UdC, è sceso al 2,6%.
In generale, il Centrodestra si trova in grande difficoltà, come dimostra anche il calo di Forza Italia, che è arrivato intorno al 15,6%, con 3 punti in meno rispetto a un mese fa. Il sostegno nei confronti del Centrosinistra è aumentato in seguito alle azioni che ultimamente l’esecutivo ha messo nel suo piano, conquistando alcune fasce della popolazione. Soprattutto a fare da leva sono stati i dibattiti intorno alla riforma del Lavoro e al Jobs Act.
Pagnoncelli: ‘Promosso Renzi, bocciati i ministri’
La prima informazione che viene messa in risalto dal sondaggio realizzato da Ipsos (con il suo a.d. Nando Pagnoncelli) per il Corriere della Sera è che alla maggioranza dei nostri connazionali piace in maniera particolare il decisionismo di Matteo Renzi. Il 56% degli intervistati sostiene positivo lo stile di Governo, che si trova nelle mani del Presidente del Consiglio. Secondo chi ha risposto in maniera favorevole, il fatto che spesso la conduzione del Governo sia incentrata interamente sul Premier è un dato molto positivo, perché permette di ottenere delle scelte veloci e forti. Non la pensa in questo modo il 33% di chi ha risposto al sondaggio (specialmente gli elettori di Forza Italia e Movimento 5 Stelle). Secondo questi ultimi, voler portare avanti le decisioni singolarmente è qualcosa di negativo.
Se i dati sembrano positivi per il Premier, lo stesso non si può dire per la squadra di Governo. I ministri, infatti, non hanno un grande consenso da parte degli italiani, che in molti casi non conoscono molto bene i componenti dell’esecutivo. Molti nostri connazionali, ad esempio, preferiscono non conoscono Poletti, il ministro del Lavoro, e Orlando, il ministro della Giustizia e di conseguenza preferiscono non fornire dei giudizi. Un terzo degli elettori non conosce i ministri Boschi e Padoan, nonostante negli ultimi mesi si sia parlato parecchio in merito alla loro attività nella squadra di Governo. Per quasi tutti i ministri, secondo quanto emerge dal sondaggio, ci sono dei giudizi negativi.
Questo dipende, naturalmente, da diversi fattori. Innanzitutto bisogna ricordare che la storia politica alla base di ogni personalità influenza molto le opinioni degli elettori. Basti pensare ai ministri Lupi e Alfano, che si sono allontanati tempo fa dal partito di provenienza e non si sono avvicinati a Forza Italia. I due componenti dell’esecutivo, quindi, vengono maggiormente apprezzati dagli elettori del Partito Democratico piuttosto che da quelli di Forza Italia.
Inoltre è da dire anche che parlare positivamente di un ministro può essere il risultato anche dell’appartenenza ad un determinato partito. E’ chiaro che un elettore appartenente allo stesso partito di un ministro, parlerà positivamente di quest’ultimo a prescindere dalla carriera politica del politico. Altro fattore da tenere in considerazione è quello relativo a ciò che pensano gli italiani sull’attività realizzata un ministro, tenendo conto delle aspettative iniziali. La disoccupazione in Italia, ad esempio, influisce negativamente sul giudizio relativo al ministro del Lavoro.