La prefettura di Sondrio ha diramato l’11 marzo scorso una circolare destinata alle strutture di prima accoglienza per rifugiati per vietare a questi ultimi di “frequentare parchi giochi o strutture pubbliche destinate a bambini e famiglie” e di “passeggiare per il paese in gruppi numerosi“. Una vera e propria sorpresa per gli operatori che ospitano oltre 500 richiedenti asilo, per la maggior parte provenienti dall’Africa e che non hanno mai creato alcun tipo di problema di ordine pubblico.
Immediata la risposta dell’associazione studi giuridici sull’immigrazione che, nella mattinata di ieri, ha inviato una lettera di protesta al Ministero dell’Interno: “Le limitazioni proposte dal prefetto di Sondrio appaiono manifestamente illegittime e lesive dei diritti fondamentali tutelati dalla normativa europea e dalla nostra costituzione” ha spiegato Anna Baracchi dell’Asgi.
La prefettura ha quindi fatto un passo indietro con una nota: “La circolare diretta ai responsabili delle strutture di accoglienza va intesa come non prodotta e sarà oggetto di totale revisione“. Il dibattito sull’immigrazione è piuttosto acceso in questo periodo in cui si discute spesso di integrazione e in cui molti stati europei si dicono favorevoli a chiudere le frontiere.
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