Sono 2,5 milioni gli italiani che rinunciano alle cure a causa delle lunghe liste di attesa

Sono sempre di più gli italiani che rinunciano a curarsi a causa delle lunghe liste di attesa nel Servizio Sanitario Nazionale, la regione che al momento è messa peggio delle altre è la Puglia dove c’è una situazione veramente drammatica con liste di prenotazioni chiuse in ambiti anche importanti come oncologia.

Medico visita una paziente
Medico visita una paziente – Nanopress.it

Per il Ministro Schillaci è necessario cambiare il sistema e la sua organizzazione, c’è bisogno di un cambiamento duraturo nel tempo e non di interventi tampone. Per il ministro si potrebbe anche optare per un aumento dei stipendi dei medici rendendo più attrattivo il settore della sanità pubblica.

Sono sempre di più gli italiani che rinunciano a curarsi a causa delle lunghe liste di attesa

La situazione sanitaria italiana è sempre di più drastica, i pronto soccorso da Nord a Sud si trovano in seria difficoltà con una mole di lavoro sempre più eccessiva, c’è una forte carenza di medici e il problema principale sono le lunghe attese infinite per chi ha necessità di cure.

Ad oggi sono circa 2,5 milioni di italiani che non riescono ad avere accesso alle visite specialistiche di cui hanno bisogno o ad eseguire gli esami necessari per la loro salute, tutto questo perché ci sono lunghi tempi di attesa.

Questa situazione per molti cittadini che non possono permettersi le cure private significa rinunciare a curarsi.

Secondo i dati Istat i cittadini che tendono a rinunciare sono soprattutto quelli che ne hanno più bisogno e che hanno già riscontrato di avere una o più patologie croniche, stiamo parlando di circa 1,7 milioni di italiani.

Ora che la pandemia è terminata e tutto è tornato alla normalità ci si confronta con quello che è la realtà odierna e con i tagli che sono stati fatti alla sanità negli ultimi dieci anni.

C’è sicuramente un aumento della spesa privata medica che è incompatibile però per molte famiglie italiane perché non tutti vivono nella condizione economica di poter far fronte al costo di una visita specialistica privata o a un esame in regime privato.

Questa problematica investe tutti quanti da Nord a Sud, la regione che attualmente è la più lenta a offrire i servizi medici essenziali per la cura dei cittadini è la Puglia.

Nella regione pugliese si arriva a non rispettare mai i tempi necessari per le visite pneumologiche ma anche per quelle oncologiche.

Situazione che per il Ministro della Salute, Schillaci Orazio, sono inaccettabile e per questo ha sollecitato le varie regioni italiani a spendere tutti i fondi disponibili per risolvere le problematiche.

Ministro Schillaci
Ministro Schillaci – Nanopress.it

Le dichiarazioni del ministro Schillaci

Per Schillaci è necessario creare un’organizzazione che incentivi i medici a rimanere nel Servizio Sanitario Nazionale al fine di eliminare la carenza dei medici che forniscono visite e esami specialistici.

Per il Ministro un buon metodo potrebbe essere quello di pagare di più i medici e pagare maggiormente anche gli straordinari con 80 euro lordi l’ora come è  stato fatto per i medici di pronto soccorso, in questo modo sarebbero più propensi a lavorare nel settore del Servizio sanitario.

Schillaci ha anche dichiarato che spera di avere più risorse da destinare alla sanità, con una manovra da 3/4 miliardi in più che si possono destinare alle operazioni necessarie per incentivare il personale rendendo attrattivo il Servizio Sanitario Nazionale.

Poi non appena sarà possibile si dovrà superare il tetto di spesa del personale così da poter assumere molti più medici e personale al fine di offrire un servizio migliore e più efficace.

Il ministero della Sanità si è già messo in campo dando molti più fondi e risorse alle regioni recuperandoli da quelli non spesi per le liste di attesa dell’anno 2022. I soldi perciò ci sono così come le risorse e il Schillaci vuole essere certo che le regioni li utilizzino per il meglio.

Schillaci ha poi proseguito le sue dichiarazioni affermando che il Ministero rimane a disposizione per ogni evenienza ma quello serve oggi è uno sforzo organizzativo con un cambiamento strutturale efficace.

Inutili sono gli interventi a tampone che non risolvono le situazioni. Secondo Schillaci è necessario che anche i privati convenzionati mettano a disposizione le loro agende regionali per le prestazioni e gli interventi che sono disposti a svolgere.

In molte regioni italiane tutto ciò ancora non avviene e quindi è necessario che ci si allinei velocemente. Maggiori fondi anche per gli operatori perché pagarli meglio può sicuramente incentivarli ad un’attività straordinaria.

Per il ministro questi aumenti di stipendio insieme ad una nuova organizzazione possono essere la formula giusta per ridurre le lunghe liste di attesa e permettere a tutti i cittadini di tornare a curarsi al meglio.

 

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