Sono trascorsi sei mesi dalle aggressioni in piazza duomo a Milano durante l’ultimo Capodanno. Il gup Marta Pollicino, alla fine del processo con rito abbreviato ha contestato la violenza sessuale di gruppo e inflitto le condanne a due dei giovani che facevano parte del branco.
A 4 anni e 10 mesi è stato condannato il 19enne Mahmoud Ibrahim, mentre a 3 anni e 10 mesi di reclusione per il 20enne Abdel Fatah, entrambi accusati di violenza sessuale di gruppo.
I fatti in questione risalgono allo scorso 31 dicembre, durante i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno in piazza Duomo, a Milano. Nonostante la folla di persone e i controlli da parte delle forze dell’ordine quella notte sono state abusate una decina di ragazze.
La violenza più grave è stata inflitta ai danni di una 19 enne, la quale ha subito anche un tentativo di rapina, prima di essere abusata sessualmente, per poi essere ritrovata seminuda sull’asfalto.
Il tribunale del capoluogo lombardo, a distanza di sei mesi, ha condannato due dei giovani appartenenti al branco con rito abbreviato, ritenuti responsabili delle violenze di gruppo. Il pubblico ministero, Alessia Menegazzo, coordinatrice dell’inchiesta della Squadra mobile, inizialmente aveva chiesto per i due imputati una condanna a 4 e 6 anni di reclusione.
“Le vittime, cadevano a terra sui cocci di vetro delle bottiglie rotte e piene di sangue subivano le violenze”.
Queste le parole rilasciate dalla pm durante la requisitoria, spiegando che le giovani ragazze abusate venivano lanciate e scaraventate a terra come fossero oggetti e al tempo stesso, queste, non avevano via di fuga.
Il giudice per l’udienza preliminare, Marta Pollicino, alla fine del processo con rito abbreviato ha contestato la violenza sessuale di gruppo e inflitto le condanne a due dei giovani che facevano parte del branco.
Sì tratta di Mahmoud Ibrahim, 19 anni, condannato a 4 anni e 10 mesi e il 20 enne Abdel Fatah, condannato a 3 anni e 10 mesi di reclusione, entrambi accusati di violenza sessuale di gruppo.
Uno dei due imputati, durante il processo, è stato assolto dal reato di rapina. Entrambi i ragazzi, inoltre, dovranno versare una provvisionale a due delle sei vittime che si sono costituite parte civile, rispettivamente di una somma pari a 20 mila e 30 mila euro.
Gli avvocati delle ragazze, Silvia Allai e Carlo Pellegri, hanno spiegato che le giovani hanno avuto il coraggio e la forza di denunciare:
“un’empatia da parte della procura che per questa tipologia di reati non era scontata”.
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