Incredibile scoperta da un battitore d’aste che è incappato in due ritratti di Rembrandt dimenticati da 200 anni. La scoperta avvenuta durante la valutazione di una collezione privata. I due minuscoli ritratti sono di due parenti del grande pittore fiammingo, e risalirebbero al 1635. Verranno venduti da Christie’s il prossimo 6 luglio con una stima iniziale di 5-8 milioni di sterline. Prima, però, faranno un tour a New York e quindi nei Paesi Bassi, per tornare nella capitale britannica dove saranno dapprima esposti e quindi messi all’asta. Si tratta della seconda grande scoperta dopo quella, presunta, nei giorni scorsi, di un quadro inedito di Claude Monet.
Dei ritratti dimenticati da due secoli circa sono stati scoperti da un battitore d’asta inglese durante la valutazione di una collezione privata. Le opere sono del famoso pittore fiammingo Rembrandt e dovrebbero ritrarre due suoi parenti, risalendo al 1635 circa. I dipinti sono piccoli, appena 8 pollici per 6 e mezzo e verranno venduti il prossimo luglio da Christie’s, dopo aver fatto un breve tour a New York e ad Amsterdam. Stando alla famosa casa d’aste londinese, i ritratti potrebbero raggiungere una quotazione fino ai 10 milioni di sterline. Si tratta del secondo ritrovamento dopo quello clamoroso di alcuni giorni fa da parte di un collezionista di Piacenza che, il condizionale è per ora ancora d’obbligo, avrebbe ritrovato un dipinto inedito del maestro dell’impressionismo Claude Monet.
A darne notizia per primo, il Washington Post: “I ritratti a olio di forma ovale, firmati e datati da Rembrandt van Rijn nel 1635, raffigurano una ricca coppia di anziani di Leida, nei Paesi Bassi”. Si tratterebbe di Jan Willemsz van der Pluym e la consorte Jaapgen Carels, il figlio della quale aveva sposato una cugina del pittore.
Dalle misure molto contenute, hanno il tipico tocco del grande maestro fiammingo, famoso per i suoi ritratti, rappresentato da una visione sensibile e quanto mai veritiera della società dell’epoca. I due dipinti sarebbero apparsi, secondo il quotidiano statunitense, per l’ultima volta in pubblico nel 1824, anno in cui vennero ceduti agli antenati degli attuali proprietari di una fortuna davvero incommensurabile.
I fortunati proprietari, sempre stando a Christie’s e al Washington Post, “non erano affatto a conoscenza che si trattasse di dipinti originali firmati da Rembrandt di proprio pugno”. Solo per caso un battitore della casa d’aste, durante una valutazione avvenuta durante la pandemia da Covid, avrebbe fatto l’eccezionale scoperta.
A quel punto, i ritratti sono stati inviati da Christie’s al Rijksmuseum di Amsterdam, che li ha ritenuti successivamente autentici e quindi certificati. Secondo uno dei più esperti conoscitori di antichi maestri di pittura, Henry Pettifer, che ha annunciato il loro ritrovamento, “il genere del ritratto nel periodo tra il XIX e il XX secolo era totalmente sconosciuto alla pratica pittorica di Rembrandt, ciò che rende a questo punto il ritrovamento straordinario” sottolineando inoltre come i due ritratti mostrino “un’intimità e una dignità eccezionali”.
Una scoperta eccezionale e che verrà mostrata al mondo grazie a un breve tour che partirà nei prossimi mesi. I ritratti, grandi 8 pollici per 6 e mezzo, faranno tappa prima a New York, dove saranno esposti dal 10 al 14 del giugno prossimo.
Quindi, dal 21 al 24 giugno potranno essere ammirati ad Amsterdam, prima di tornare a Londra, per partecipare alla mostra di prevendita Classic Week, che si terrà dal 1° al 6 luglio.
La storia dei quadri è molto interessante: il figlio della coppia, formata dal ricco idraulico di Leida e dalla moglie, Dominicus van der Pluym, convolò a nozze con Cornelia van Suytbroeck, figlia di uno zio materno del pittore.
I due giovani ebbero un figlio, Karel, si suppone formatosi con Rembrandt e che abbia deciso di inserire nel suo testamento il figlio superstite del maestro, Tito. I ritratti rimasero fino al 1760 di proprietà della famiglia originale, quando vennero messi all’asta e passarono a far parte della collezione del conte Vincent Potocki di Varsavia, per poi andare nella collezione del barone francese d’Ivry.
Da quel momento, dopo essere passati a James Murray, 1° barone Glenlyon, quest’ultimo decide di venderli nel 1824 proprio a Christie’s, per poi passare nelle mani della famiglia che fino a questo momento li ha posseduti.
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…
Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…