Portati in salvo i 32 migranti bloccati da domenica sull’isolotto di Lampione, a ovest di Lampedusa. Le Ong denunciano la presenza di almeno 500 naufraghi in pericolo di vita nella zona del centrale del Mar Mediterraneo
Sono stati portati in salvo i 32 migranti – e non 37 contrariamente a quanto in un primo momento si credeva – bloccati da ieri sull’isolotto di Lampione, a ovest di Lampedusa. L’azione di soccorso ha richiesto l’intervento di un elicottero a causa delle condizioni meteorologiche avverse.
Nella giornata di domenica, infatti, alcune motovedette SAR della Capitaneria di Porto avevano tentato, più volte, di avvicinarsi a Lampione per recuperare i 32 migranti, ma il mare in tempesta non aveva consentito di portare a conclusione l’operazione. Anche i militari della Guardia costiera avevano cercato di avvicinarsi il più possibile all’isola senza però riuscire nell’impresa.
Così, per riuscire a trarre in salvo le persone a bordo, tra i quali erano presenti quattro donne e un bambino, si è reso necessario l’intervento dell’elicottero Nemo 8 che ha effettuato ben cinque viaggi. Le operazioni di salvataggio, particolarmente difficoltose per le raffiche di vento che hanno raggiunto i 50 nodi, si sono protratte per tutto il pomeriggio concludendosi solamente attorno alle 17. L’impiego dell’elicottero è stata una scelta obbligata dato che il mare forza 6, previsto per i prossimi giorni, avrebbe reso impossibile raggiungere le coste dell’isola.
La barca, di appena 7 metri, utilizzata dai profughi per il viaggio non è stata rinvenuta.
Ancora da accertare è se il barchino su cui viaggiavano sia tragicamente affondato o se i migranti siano stati abbandonati intenzionalmente dagli scafisti. Di questi ultimi non è stata rinvenuta alcuna traccia. Probabilmente si sono dati dalla fuga.
I 32 migranti provengono da Camerun, Costa d’Avorio, Guinea e Mali. Tre di loro, poi, sono stati portati al Poliambulatorio di Lampedusa. Sono una donna incinta, un bambino e un giovane. I primi due presentano un buon stato di salute. A preoccupare maggiormente invece sono le condizioni del ragazzo, fortemente provato dal viaggio. Tutti gli altri naufraghi, dopo primi accertamenti eseguiti in loco, sono stati trasferiti all’hotspot della Contrada Imbriacola, sempre a Lampedusa, che ospitava già 437 persone.
Al momento, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, non sono stati programmati trasferimenti in altre strutture. Nessun traghetto, che regolarmente parte da Lampedusa per raggiungere Porto Empedocle, è riuscito a salpare. Nella giornata di ieri, su ordine del Prefetto di Agrigento, erano stati trasportati ben 177 migranti.
Le Ong “Mediterranea Saving Humans APS“e “Alarm Phone”, quest’ultima una piattaforma di telefonia dedita all’assistenza in mare dei naufraghi, hanno denunciato la presenza di almeno cinquecento persone in pericolo di vita nella zona centrale del Mar Mediterraneo.
“Mediterranea” ha twittato “Alarm Phone ha avvertito tutte le autorità di un’imbarcazione in fuga dalla Libia, mentre le condizioni meteo-marine sono pessime. È necessario un intervento di soccorso immediato”.
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