Sony, lo spot censurato perché troppo osé

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Sony ha scartato una pubblicità perché ritenuta troppo osé e spinta per essere associata al proprio marchio. Si trattava di un breve filmato che andava a mettere in parallelo il “darsi piacere da sé” con la nuova funzionalità di gioco da remoto (PS Remote) con la console videoludica PS Vita. Un paragone facile facile, reso ancora più funzionante da una sensuale dottoressa che guarda fisso nell’obiettivo e ammicca continuando nel doppio senso fino alla fine. Certo, una trovata non proprio originalissima, che è stata scartata perché non così di buon gusto. Ma il video è uscito lo stesso, lo potete ammirare qui sopra.

IL VIDEO DELLO SCANDALO

Oddio, definirlo scandaloso è eccessivo dato che ormai siamo assuefatti da questi doppi sensi nemmeno così velati. Il filmato inizia con la dottoressa che parte subito decisa affermando che: “Scommetto che l’hai già fatto oggi e che ti è davvero piaciuto“. Poi rincara la dose, più nello specifico: “Quante volte l’hai fatto ieri? E pensi che lo stai facendo troppo spesso?“. Ma c’è ancora spazio per andare oltre: “Nel tuo letto sotto le coperte, oppure preferisci in cucina o in bagno o all’aperto in giardino“. E infine: “Ma non devi vergognarti, perché tutti lo fanno, perché è fantastico. E da oggi puoi continuare a farlo tutto il giorno, non devi fermarti“. E finalmente appare la PS Vita con la quale la dottoressa hot inizia a giocare.

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LA FUNZIONE PS REMOTE

Ok, è un doppio senso, ma a cosa diavolo si sta riferendo? In realtà sta parlando della funzionalità PS Remote che consente di poter giocare senza soluzione di continuità a determinati titoli dalla console di casa di ultima generazione – ossia la Playstation 4 – con la console portatile, che poi è la PS Vita. Una sorta di mirroring per poter continuare a divertirsi anche in altre stanze della casa oppure quando la televisione è “occupata” da qualcun’altro o ancora lontano dal divano, magari sull’autobus per andare a scuola o a lavoro. Una funzione interessante, un po’ banalizzata da questo paragone.

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VERA CENSURA O MARKETING?

Certo, il dubbio più che fondato è che non si tratti di una storia vera, ma di un’operazione di marketing bella e buona. Una strategia trita e ritrita, già vista migliaia di volte. Il copione è lo stesso: si crea un caso che viene immediatamente smontato, ma si sfrutta la curiosità per comunque passarlo in modo ufficioso e trarne beneficio. Tradotto: faccio finta di aver realizzato una pubblicità troppo spinta, dico che non la metterà in onda, ma poi guarda un po’ esce allo scoperto e la guardano tutti e tutti parlano di cos’è il prodotto che viene pubblicizzato. Era già successo con la pubblicità che potete vedere qui sopra. Vecchie volpi.

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