[didascalia fornitore=”ansa”]Chicco Testa[/didascalia]
L’amministratore delegato di Sorgenia, Gianfilippo Mancini, presenta i risultati del 2017 e i progetti futuri, che mirano alle rinnovabili e alle tecnologie digitali. L’anno trascorso è servito alla società per rimettersi dal punto di vista finanziario e rafforzare il patrimonio oltre che rinforzare l’assetto industriale, fatto di impianti di produzione ambientalmente compatibili.
”Abbiamo impostato i fondamentali per la crescita alla luce delle nuove tecnologie, rinnovabili e digitali”, chiosa Mancini: “Oggi per noi è nuova partenza. Mettiamo alle spalle una storia di successi e partiamo per una nuova storia insieme con tante ambizioni e ottimismo” perché “Siamo una realtà sul mercato dell’energia particolare, molto vocati al mercato libero e abbiamo nel dna una vocazione per velocità, innovazione e competizione. Abbiamo anche la radicata convinzione – sottolinea – di trovarci in un momento straordinario nel mondo dell’energia, con tante novità portate dalle rinnovabili, dalle tecnologie digitali e dai comportamenti nuovi consumatori”.
Mancini sottolinea il cambiamento aziendale, “con un debito che era diventato un problema e oggi non lo è assolutamente più, che è passato da 1,7 mld a 715 milioni a fronte di un ebitda di 161 milioni di euro, in grado non solo di sostenere la struttura del debito ma anche di finanziare lo sviluppo e gli investimenti necessari per affrontare da protagonisti il futuro”, con “un utile netto robusto e positivo” di 44 milioni di euro, mentre il numero di clienti è cresciuto passando da 1000 al mese di luglio 2016 agli 8000 al mese di aprile 2018. Questo fa di Sorgenia “il primo operatore digitale”.
Nel futuro ci sono strategie di investimento già stabilite dopo la liberalizzazione completa del mercato dell’energia e la fine del mercato a maggiore tutela attesi per il 2019, con oltre 25 milioni di consumatori/prosumer che si troveranno di fronte a una scelta.
Chicco Testa, presidente di Sorgenia, sottolinea che il mercato dell’energia è ancora in gran parte dominato da Enel, e che benefici per i consumatori possono venire quindi dalla sana concorrenza dei fornitori in seguito proprio alla norma sulla liberalizzazione che di fatto aprirà completamente il mercato. “Non so cosa farà il nuovo governo” dice poi, augurandosi che “alcune posizioni che sono state espresse, per esempio dal M5S, di difesa della vecchia situazione, nel momento in cui assumono responsabilità di governo, rivedano un pochino queste posizioni e si rendano conto che questo è un asset importante per i consumatori italiani”.
Testa chiude il suo intervento evidenziando che “è stato importante il fatto che il mondo delle associazioni dei consumatori, che prima era piuttosto chiuso, oggi è un mondo che si è diviso e molte hanno capito che la competizione è quello che rafforza il potere di scelta del consumatore”.
In collaborazione con AdnKronos
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