Sorpassometro come funziona: i segreti del cugino dell’autovelox

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Il sorpassometro è uno strumento per rilevare automaticamente alcune infrazioni, della stessa famiglia di autovelox e tutor. Tuttavia non è altrettanto noto. Come è facile intuire dal nome, questo apparecchio serve a rilevare le violazioni al divieto di sorpasso.

Il sistema è basato su alcune telecamere collocate quasi sempre in una posizione sopraelevata; queste sono collegate ad alcuni sensori installati sulla sede stradale. Quando un veicolo passa tra i sensori le telecamere si attivano e registrano un filmato ad alta definizione, anche di notte e in altre condizioni di scarsa visibilità; vengono ripresi i 5 secondi precedenti e i 10 successivi all’infrazione, rilevando anche il numero della targa di chi la commette. Le telecamere sono collegate ad un computer dotato di modem che automaticamente trasmette il materiale alla centrale della Polizia stradale o di un’altra istituzione che ha la competenza per quel tratto di strada.

Il sorpassometro viene usato soprattutto in punti particolarmente pericolosi delle strade statali. Ma frequentemente viene installato anche su alcune autostrade e tangenziali per individuare chi passa illecitamente sulla corsia di emergenza. Può essere installato sia in postazioni fisse che mobili.
Le norme per l’uso del sorpassometro sono le stesse previste per gli altri strumenti simili, come gli autovelox. Quindi l’apparecchiatura deve essere omologata e testata prima del suo impiego. Inoltre la postazione fissa, e anche quella mobile se il suo impiego è sistematico e sempre negli stessi punti, deve essere segnalata ad una distanza massima di 4 Km e minima di 250 metri su autostrade e strade extraurbane principali, 150 nelle altre extraurbane e 80 in quelle urbane. Le multe per divieto di sorpasso, lo ricordiamo, vanno da 80 a 1.272 euro, a seconda della gravità della violazione; si possono inoltre perdere da 2 a 10 punti sulla patente, fino ad arrivare alla sospensione.

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