Ci potrebbero essere sostanze pericolose negli alimenti: lo ha messo in evidenza il Rasff, il sistema di allerta europeo per la sicurezza alimentare, che ha elaborato un documento sui cibi a rischio. Proprio da questo rapporto si scopre che l’Italia è il Paese europeo con più segnalazioni, per evitare che alimenti dannosi possano entrare nei circuiti commerciali. Il sistema di allerta europeo dà la possibilità di ritirare prodotti che potrebbero rivelarsi pericolosi per la salute attraverso la condivisione di informazioni. I rischi sono rappresentati soprattutto da altri Paesi, al di fuori dell’Unione Europea, che tentano di esportare cibi poco sicuri nel vecchio continente.
Gli alimenti a maggior rischio sono la frutta, la verdura e il pesce, che tendono a deperire più velocemente e proprio su di essi le autorità sanitarie si concentrano in maniera particolare. In Italia molte le segnalazioni e tante riguardano i respingimenti che vengono fatti direttamente alla frontiera e che si riferiscono ad alimenti che non sono mai entrati nel circuito commerciale.
I cibi, per i quali si è proclamata l’allerta, vengono da Paesi come la Cina, la Turchia e l’India. Il primo Paese europeo, nei confronti del quale si indicano prodotti sospetti, è la Spagna.
Ma perché alcuni cibi vengono considerati pericolosi? Durante i controlli sul cibo in Europa si è riscontrata la salmonella e poi sono stati trovati altri due batteri ricorrenti: Escherichia Coli e Listeria. A livello chimico, fitofarmaci, micotossine e metalli pesanti, come mercurio, piombo, cadmio, zinco e rame, trovati in concentrazioni preoccupanti soprattutto nel pesce.
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