Aboubakar Soumahoro, abbandonando il gruppo parlamentare dell’alleanza tra Europa Verde e Sinistra Italiana alla Camera, ha detto di essere “stupito e amareggiato” dal comportamento, definito poco umano, di alcuni esponenti dei due partiti. In un lungo dossier, il deputato, che ora è passato al gruppo misto, ha chiarito anche altri elementi nello scandalo che, in primis, ha coinvolto sua suocera e sua moglie, e poi lui stesso.
L’ex sindacalista, per esempio, ha spiegato cosa significhi per lui “il diritto alla moda“, ha puntato il dito contro i media che hanno, a loro volta, spulciato nella vita della sua compagna per trovare del marcio anche nel suo abbigliamento. Soumahoro ha parlato della condizione delle persone di colore, che vengono prese in considerazione solo nel momento in cui stanno peggio, e ha anche precisato che lui stesso aveva cercato di fare luce nella vicenda delle cooperative della suocera. Immediata la risposta di Angelo Bonelli, co portavoce dei Verdi, che ha detto di essere umanamente deluso dal deputato.
Dopo essersi autosospeso a fine novembre dall’alleanza Europa verde e Sinistra Italiana, Avs, guidata da Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, Aboubakar Soumahoro, ex sindacalista e ora deputato, ha deciso di abbandonare il gruppo parlamentare entro le cui fila era stato eletto alla Camera il 25 settembre, per passare al gruppo misto, quello in cui, di fatto, vanno a confluire tutti i parlamentari autonomi che, con lui, arriverà adesso a dieci unità.
Non è stata sicuramente una decisione facile per lui, specie perché è arrivata dopo che è scoppiato un vero e proprio caso giudiziario contro sua moglie, Liliane Murekatete, e, ancora di più, sua suocera, Marie Terese Mukamitsindo,in cui lui non è mai stato chiamato parte in causa nelle indagini, ma di cui il deputato ha risentito dal punto di vista politico e di immagine.
In un lungo dossier, pubblicato sul suo sito, Soumahoro ha chiarito che non esiste, però, alcun caso che lo riguarda e ha risposto punto per punto alle accuse che gli sono state mosse dalla stampa, e non solo, fornendo anche “chiarimenti relativi alla campagna disinformativa dell’anno“.
Questa è stata anche l’occasione per levarsi più di qualche sassolino dalla scarpa, anche nei confronti di chi ha deciso di candidarlo, da indipendente, per le elezioni politiche: “Mi ha invece francamente stupito e amareggiato, a eccezione di qualche parlamentare, l’assenza della solidarietà umana e del supporto politico da parte del gruppo parlamentare Alleanza Verdi-Sinistra (AVS)“, ha scritto l’ex sindacalista annunciando il suo addio ai rossoverdi.
La scelta di confluire, poi, nel misto risponde all’esigenza di “onorare attraverso la più ampia condivisione, e nella convinzione che i valori e i principi che sempre hanno caratterizzato la mia attività sul campo restano le fondamenta del mio lavoro, dentro e fuori le istituzioni” gli impegni presi con molte persone, come i braccianti, i poveri, i dimenticati e gli invisibili che sono usciti dai radar “anche nella legge di bilancio recentemente approvata“.
Soumahoro ha puntato il dito anche contro “chi ha montato il caso” specificando che “sapeva bene cosa stava facendo: questa vicenda non è accaduta a caso“, ed è per questo che si deve tornare a parlare di chi ha bisogno. D’altronde, lui stesso non ha mai smesso di occuparsi di loro, “anche durante questa aggressione verso la mia persona, e intendo intensificare ancora il mio impegno, lo devo innanzitutto ai cittadini che mi hanno votato“, ha ribadito.
A questo proposito, la sua avvocata, Maddalena Claudia Del Re, ha annunciato che “l’onorevole ha rilasciato mandato per la tutela dei suoi diritti nelle competenti sedi giudiziarie, sia in relazione alla corposa rassegna stampa su carta stampata, online, TV e radio raccolta negli ultimi due mesi, sia per quelle che saranno le esternazioni giornalistiche successive“.
Nel merito dell’attacco al gruppo di cui faceva parte, immediata è stata la replica di Bonelli, a sua volta “profondamente e umanamente deluso“. Per lui, infatti, “la solidarietà si dà quando si chiariscono le cose e questo vale per tutti i rapporti. Ma questa chiarezza non c’è stata” da parte di Soumahoro, ha sottolineato.
Loro non hanno espresso alcun giudizio, piuttosto, con il suo alleato, hanno solo chiesto al deputato di chiarire la questione politica “per evitare strumentalizzazioni a danno dei migranti. Un uomo pubblico non può non essere trasparente, è tenuto a rispondere con rapidità. Ma da allora, da quell’incontro a cui non sono seguiti altri, ci sono stati due mesi di silenzio…“, ha concluso.
Luana Zanella, invece, capogruppo alla Camera del gruppo Avs, ha detto che “Aboubakar ha fatto tutto da solo“, che loro non erano a conoscenza di nessun dossier e che non hanno avuto più nessun confronto: “Mi sarei aspettata una comunicazione più diretta e meno burocratica, mentre ho solo ricevuto per conoscenza la sua lettera al presidente Fontana“.
Soumahoro, comunque, è entrato anche nel merito delle accuse, specie quelle rivolte dalla procura di Latina alla moglie e alla suocera: “A fine 2021 lessi da alcuni articoli di stampa sulla mancata retribuzione ad alcuni dipendenti della Karibu e, pur non avendo alcun interesse diretto nelle cooperative, chiesi immediati chiarimenti a riguardo“, ha raccontato dapprima il deputato. La versione dei fatti che gli venne fornita, ha continuato, era che “non erano ancora pervenuti tutti i soldi necessari per pagare gli stipendi, che si erano sollecitati gli enti pubblici, e, così mi venne detto, che auspicabilmente tutto si sarebbe risolto in tempi ragionevoli“.
Su Murakatete, poi, ha chiarito cosa volesse dire quando aveva parlato di “diritto alla moda e all’eleganza” durante una trasmissione televisiva. Il problema, per lui, è venne frainteso, perché in realtà si riferiva “al diritto di chiunque di vestirsi come meglio crede. Tuttavia trovo davvero singolare che mi si chieda di esprimere un giudizio di valore circa foto della mia compagna risalenti a 4 anni prima che io la conoscessi“. Nel merito, ha puntato ancora una volta il dito contro la stampa, che ha utilizzato le foto della moglie commentando il suo modo di vestire, oltre che i marchi da lei indossati.
Soumahoro ha anche, in conclusione, parlato di come vengono trattate le persone di colore, che, per lui, vanno bene “finché è un ‘negro da cortile’, finché protesta con gli striscioni, cosa che peraltro ho fatto mille volte e non smetterò mai di fare, se è povero e sta ai margini. Ma se prova a fare un salto di qualità immediatamente disturba“, ed è lo stesso motivo per cui ha subito un “ingiustificato accanimento” nei suoi confronti.
Si tratta di una “dimensione relativa a me come individuo“, ha scritto ancora nel dossier parlando poi di una seconda dimensione, relativa questa al “modello sociale“: il modello della Lega Braccianti, con i lavoratori dei campi non solo stranieri ma anche italiani. Il fatto che si autogestiscano, per il deputato, “fa molta paura, toglie potere a un sistema di assistenzialismo che ha come obiettivo quello di mantenere lo stato di emergenza, semplicemente perché finché c’è emergenza ci sono soldi a pioggia per gestire l’emergenza, e, dal momento che nulla accade per caso, forse questo può far comprendere perché vi sia stato così tanto ingiustificato accanimento nei miei confronti“, ha concluso.
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