Picchiata dal proprio datore di lavoro per aver richiesto la sua paga. Una donna di 25 anni, nigeriana, una lavapiatti di un lido di Soverato (Catanzaro) è stata aggredita mentre il tutto veniva ripreso in diretta con il telefonino.
E’ successo in Calabria in un lido turistico. Una ragazza arrivata cinque anni fa in Italia dalla Nigeria, madre di una bambina di quattro anni, presta servizio come lavapiatti presso il Lido ristorante Mare Nostrum a Soverato in Provincia di Catanzaro.
Dopo una settimana di lavoro a causa delle continue vessazioni subite e di turni di lavoro massacranti, come dichiarerà la stessa vittima, decide di lasciare il lavoro. Del resto tutto è ben oltre a quanto scritto nel contratto e concordato all’inizio del rapporto, come affermerà la vittima.
Beauty il nome della donna o almeno questo è il nickname usato sui suoi social. Evidentemente, aspettandosi una risposta negativa da parte di quello che, ormai, è il suo ex datore di lavoro, prima di avanzare la propria richiesta fa partire una diretta social. E’ durante la diretta che accade l’inverosimile, proprio quando la donna chiede il suo compenso al gestore del Lido presso il quale ha lavorato.
Alla sua richiesta di essere pagata per il lavoro prestato in quella settimana, il datore di lavoro, dopo averle negato il compenso, dal video andato virale su Youtube, si sente chiaramente l’uomo dire alla donna di rivolgersi ad avvocati e carabinieri, la aggredisce.
Non contento l’uomo le si avvicina per colpirla. Quando avvisato, forse dalla moglie, che la malcapitata vittima stava mandando tutto in diretta mediante il cellulare, la attacca brutalmente. Con una violenza sia fisica che verbale il tutto registrato dalla telecamera del cellulare.
Soverato: si leva il coro unanime di condanna
La donna ha denunciato in diretta social, sembrerebbe su Instagram, quanto stesse avvenendo. Dopo l’aggressione che, forse, neanche lei si aspettava, ovviamente ha raccontato tutto ai Carabinieri i quali stanno acquisendo elementi e testimonianze per fare luce sull’accaduto.
Anche l’uomo protagonista dell’aggressione ha raccontato la sua versione dei fatti alle forze dell’ordine.
Intanto dalla Calabria si alza il coro di solidarietà nei confronti della lavoratrice e si condanna l’accaduto. Il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto con un suo post su Twetter parla di una brutta storia e del lavoro che mai e poi mai dovrebbe somigliare alla schiavitù.
Parole di condanna arrivano anche dalla Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici servizi. Mediante un comunicato dichiarano che quando e se, eventualmente, gli inquirenti confermeranno la dinamica dei fatti, si costituiranno parte civile nei confronti del gestore.
Anche la Filcams, categoria della CGIL, si schiera duramente contro l’accaduto. Con un comunicato, denunciando un quadro generale allarmante, e scagliandosi contro “chi utilizza un suolo pubblico in concessione facendo il Padrone e sotto“.
Intanto la donna, dopo essersi recata in ospedale, ha presentato una denuncia formale ai militari della Compagnia di Soverato, accompagnata dal suo legale.