La stretta della Spagna sulle violenze sessuali. Approvata in via definitiva la legge cosiddetta “solo sì è sì”: sesso senza consenso esplicito considerato stupro.
Eliminate le differenze tra abusi sessuali e aggressioni sessuali, in Spagna, dove una nuova legge stringe sulla delicata questione degli stupri. La Camera approva la legge “solo sì è sì”: ogni atto sessuale in cui una persona coinvolta non dà il proprio consenso esplicito è considerato stupro.
Il 25 agosto la Camera del Parlamento spagnolo ha approvato la legge “solo sì è sì. Si tratta di una norma che tende a chiarire le differenze di reati in caso di violenza sessuale. Nella nuova legge è stato specificato che, durante qualsiasi atto sessuale se una delle persone coinvolte non dovesse dare il proprio consenso esplicito, questo verrebbe classificato come stupro.
Eliminate inoltre le distinzioni tra abusi sessuali e aggressioni. Il consenso, secondo il testo di legge firmato dai parlamentari in Spagna, ci sarà solo quando verrà “liberamente espresso con atti nelle circostanze del caso che esprimano la volontà“.
Una modifica, per il codice penale spagnolo, che vede nel dettaglio l’eliminazione si tra abusi – considerati più lievi – e aggressione, e che lascia in atto solo quest’ultimo. Dunque, dopo il passaggio della legge, le prestazioni non consensuali non saranno considerate abusi, ma aggressioni. L’aggressione porterà a una pena più dura, ossia detenzione da 1 a 4 anni.
La legge è passata con 205 sì e 141 no. Era stata la ministra delle Pari Opportunità Irene Montero a promuovere con forza tale modifica. La stessa ministra, dopo il passaggio in Senato, ha espresso la sua soddisfazione, rimarcando che era ora che venisse regolamentato che “il consenso deve essere al centro delle prestazioni“.
Il nome delle legge, ossia “solo sì è sì“, prende il nome da uno slogan che ha preso piede nelle piazze spagnole a partire dal 2016, durante delle manifestazioni. Le proteste erano arrivate in seguito a un caso di stupro di gruppo, chiamato “La manada”, dove una ragazza di 18 anni era stata violentata da cinque ragazzi.
L’episodio a Pamplona, dove la giovane fu lasciata seminuda, e filmata durante gli atti di violenza. In quel caso i ragazzi che avevano effettuato le violenze, vennero condannati per abusi, non per aggressione, e dunque non per stupro. Successivamente la corte suprema aveva rivisto il verdetto in aggressione sessuale.
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