La Spagna è nel pieno del caos politico dopo la tornata di elezioni, sia a livello regionale che a livello comunale. Una situazione di stallo diventata quasi insostenibile che ha portato il premier Sanchez ad una decisione.
La sconfitta del suo partito lo ha portato a decidere di dimettersi prima della fine del mandato e ad anticipare le elezioni.
Elezioni regionali e comunali in Spagna che non hanno dato l’esito sperato per il premier Sanchez, tanto che la sua coalizione ne è uscita sconfitta. Per questo motivo, è stato lo stesso Sanchez a prendere una decisione non facile: quella di non portare più avanti il suo mandato, fino a fine legislatura e a dimettersi prima, portando così la Spagna alle elezioni politiche il prossimo 23 luglio.
A dare una sonora sconfitta alla coalizione di centro sinistra guidata dal premier è stato il Partito Popolare. Da lì, la decisione questa mattina intorno alle ore 11, da parte di Sanchez di dare ed annunciare le sue dimissioni. Sarà, quindi, sciolto il Parlamento e si andrà ad elezioni anticipate, prima della naturale fine del suo mandato elettivo.
Il PSOE ha subito, come dicevamo, una sonora sconfitta. Con le elezioni regionali e comunali avutesi nella tornata elettorale di ieri in Spagna, il suo partito ha perso praticamente tutti i posti che contano nelle elezioni amministrative. Zone come Valencia, Siviglia ma anche l’Extremadura sono state al suo partito sottratte.
Solo in altre città e zone come Castilla-La Mancha, il segretario del PSOE, Emiliano Garcìa-Page, è riuscito a mantenere la maggioranza. Ma altrove, è stata la totale sconfitta. Sanchez, nella sua conferenza stampa rivolgendosi all’intera nazione attraverso la Tv, ha annunciato di aver già comunicato la sua decisione al re, Felipe VI, soprattutto quella di indire nuove elezioni a luglio e non a fine anno, come erano programmate, proprio per naturale fine del suo mandato.
La sua decisione porta così la fazione politica opposta (composta proprio dal Partito Popolare vincente e dall’estrema destra di Vox) ad accelerare in quelli che potrebbero essere i loro accordi politici. Ma il tempo è davvero poco per il prossimo mese di luglio. Le difficoltà non sono soltanto per i partiti di destra, ma anche per la stessa coalizione progressista di Sanchez che deve cercare di trovare, nel più breve tempo possibile, una quadra ed un incontro per impedire, in questo modo, l’avanzata della destra.
La situazione politica viene seguita con particolarità perché potrebbe anche cambiare alcune posizioni, per quel che riguarda la “disposizione” della Spagna dal punto di vista politico in Europa. Le dimissioni del premier di centro sinistra e l’avanzata, alle elezioni regionali e comunali della destra, è un segnale che non deve esser lasciato in sospeso.
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