Sparatoria a Milano, in piazza Monte Falterona, quartiere San Siro: il pm chiede la condanna a oltre 2 anni per il rapper 32enne Islam Abdel Karim, alias Kappa_24K.
Nell’ambito del processo sulla sparatoria dell’8 gennaio in piazza Monte Falterona, nel quartiere milanese di San Siro, il pubblico ministero ha chiesto la condanna a carico del rapper, arrestato il 4 febbraio con le accuse di detenzione e porto sulla pubblica via di arma da sparo ed esplosione in aria di più colpi in un’area pubblica affollata.
Secondo l’accusa che avrebbe visto il rapper Kappa_24K finire sul banco degli imputati per i fatti di Milano dell’8 gennaio, il 32enne avrebbe preso parte alla sparatoria registrata in piazza Monte Falterona, quartiere San Siro, l’8 gennaio.
A suo carico, il pm Stefano Civardi avrebbe formulato una richiesta di condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione.
Islam Abdel Karim, questo il suo nome, sarebbe stato arresato il 4 febbraio scorso con le accuse, riporta Ansa, di detenzione e porto di arma da fuoco sulla pubblica via e dell’esplosione in aria di più colpi in “luogo pubblico affollato”.
Nell’ambito dello stesso processo che si celebra con rito abbreviato davanti al gup Tiziana Gueli, riferisce ancora l’agenzia di stampa, la pubblica accusa avrebbe chiesto una condanna a 10 anni di carcere per Carlo Testa, 51enne pregiudicato per reati di droga, finito in cella con l’accusa di tentato omicidio. Nelle prossime ore sarebbe attesa la sentenza.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti della Squadra mobile, sarebbe stato l’imputato 51enne a ferire con un proiettile un passante egiziano di 26 anni, avendo in realtà come obiettivo proprio il rapper. La sparatoria sarebbe avvenuta nel contesto di una escalation di azioni violente tra due crew di rapper, uno di piazza Prealpi e uno di San Siro.
In una intercettazione datata 11 gennaio, riporta ancora l’agenzia Ansa, Kappa_24K si sarebbe espresso in questi termini su Carlo Testa:
“Se lo becco io prima che lo trovano le forze dell’ordine, lo mando in coma (…) a me viene a fare questo (…) mi fai l’agguato”.
I due gruppi di rapper, considerati antagonisti, si sarebbero precedentemente “affrontati” con sfide di insulti (cosiddetto “dissing“) prima della sparatoria attualmente oggetto di dibattimento.
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